Sarri: “Ora devono arrivare giocatori forti. Pesante perdere Milinkovic a parametro zero”

Il tecnico ora vuole investimenti pesanti per la Champions

MAURIZIO SARRI PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Queste le parole di Maurizio Sarri, tecnico della Lazio che ha parlato in conferenza stampa al termine della sfida contro la Cremonese.

Che voto si dà alla sua stagione?
“Mi sono stati sulle palle per 21 anni chi mi dava i voti a scuola, non me li do da solo. Abbiamo fatto una stagione europea di scadente livello, ma in campionato siamo stati incredibili. Siamo andati oltre le previsioni. Nessuno ci dava oltre il 7° posto. Noi siamo cresciuti ma non siamo una squadra matura. Queste partite sono sempre così. 2-0 contro una squadra retrocessa, smetti di difendere, ti fai gol da solo e ti ritrovi 2-2. È una storia scritta, da due giorni lo dico alla squadra che poteva finire così”.

Le sue emozioni? Lo stadio era pieno di nuovo…
“Bisogna ancora finire, vogliamo arrivare secondi. Non sarà facile a Empoli. Sarebbe brutto mollare a un passo da un traguardo importante. Il gusto è che due anni fa c’erano 20 mila persone allo stadio, oggi invece ti rendi conto di quello che può essere il popolo laziale. Di quanto amore può dare. Spero che lo stadio sia sempre così. Vuol dire che la squadra farà bene. Le etichette che vengono date da fuori a questa tifoseria sono tutte false. È un grande popolo e io mi ci trovo benissimo”.

La Lazio del futuro?
“L’aspetto più importante è che arrivino i giocatori forti. Il modo di giocare te lo danno i giocatori d’attacco: noi abbiamo calciatori che strappano e attaccano la profondità. Stiamo però diventando una squadra che riesce a trovare spazi anche quando riesce a palleggiare a lungo. Servono anche giocatori determinanti, che sono soprattutto gli attaccanti. Potremmo arrivare a fine stagione con loro con più lucidità”.

Lei è l’unico allenatore vincente preso da Lotito. Serve una macchina che corre…
“Io sono venuto qui non per soldi, perché i soldi che prendo qui non li avrei accettati da nessuna parte. Qui però sapevo di poter fare calcio in maniera pura, mentre negli ultimi due anni avevo faticato. Vincere qui è difficile. Vincere una Coppa Italia serve a me per il curriculum, andare in Champions serve alla società per crescere. Vediamo che macchina si può avere, parleremo con il presidente. Non è detto che si deve rimanere per forza insieme solo per il contratto. Se siamo ancora in sintonia, rimaniamo insieme. Ci sono più introiti, qualcosa si può fare. Non ho intenzione di lasciare la Lazio, ma neanche di fare qualcosa che non mi sta più bene. So che non fa follie Lotito, fa parte della storia della Lazio”.