Queste le parole di Sarri in conferenza stampa a poche ore dalla sfida contro l’Inter:
In cosa è cresciuta la Lazio rispetto all’andata con l’Inter?
“Abbiamo qualche certezza in più di quel periodo, ma affrontiamo una squadra di un competitivo straordinario. Dimentichiamo l’andata, teniamo conto del valore dell’avversario. Va giocata come collettivo, non individualmente”.
Come ha visto fisicamente la Lazio in questa settimana?
“Abbiamo lavorato più di scarico, la squadra dovrebbe beneficiarne. L’aspetto fisico e mentale sono difficilmente scindibili, il cervello che funziona fa andare anche le gambe. Ho detto quelle cose dopo la partita con il Torino perché ero convinto che fosse per i carichi di lavoro abbinati al cambio di temperature. Cosa di cui non avevamo tenuto conto e abbiamo pagato l’errore”.
Due volte a Milano in una settimana: è decisiva?
“Importante, decisiva no. Avremo poi altre 4 partite, dobbiamo pensare pure a quelle. Ma questa settimana è sicuramente importante”.
Psicologicamente come sta la squadra?
“Si vedrà nelle prossime partite. Ripeto, dipende da ciò che pensavamo prima del Toro. La reazione sarà di conseguenza. Non dobbiamo pensare che sia tutto acquisito, se non lo facciamo riprenderemo il cammino”.
Come sta Immobile?
“Lo vedo mentalmente tranquillissimo, di fisico mi sembra in crescita, grandi dolori non li ha in allenamento, ci puntiamo per il finale di stagione”.
Una giornata che si incrocia con quella del Napoli, che potrebbe festeggiare domani lo Scudetto…
“Pensiamo solo alla partita nostra, di sicuro è stata apparecchiata pensando che noi non faremo risultato con l’Inter. Speriamo che il Napoli festeggi, ma il più tardi possibile”.
Come sta Casale?
“Sta bene, ha avuto un problema gastrointestinale per 3-4 giorni di fila, era un po’ debilitato, per questo ha fatto uno spezzone. Ma ora si è allenato per una settimana”.
Il vantaggio sull’Inter può aiutare dal punto di vista psicologico?
“Sapete come la penso, nel nostro campionato ci sono 4 squadre sicuramente più forti di noi. Non significa arrivare per forza quinti o sesti, significa che abbiamo fatto però qualcosa in più e forse le altre in meno. Ma nelle partite singole cambia tutto”.
Che insidie domani?
“Qualcuna riguarda noi, altre loro. Si giocano la possibilità di entrare tra le prime 4, hanno motivazioni. Stanno facendo bene in Coppa Italia e Champions, ora hanno anche entusiasmo”.
La Lazio ha perso solo una volta due partite di fila, con la sosta del Mondiale in mezzo. Un caso?
“Spero che questo trend prosegua, ripeto dipende da quello che pensavamo prima del Toro. Se ci sentiamo in lotta per qualcosa arrivano le motivazioni, se non facciamo così è un percorso mentale che diventa molto complicato”.
La Lazio può fare la voce grossa a San Siro?
“Bisogna pensare a essere dentro la gara, fare la voce grossa sembra che vai lì e vuoi dominare. Dobbiamo pensare da collettivo e con convinzione, che è diverso dall’essere presuntuosi. Il convinto dà il 101%, se si pensa da squadra e convinti dei propri mezzi la partita sarà aperta”.
Ghersini non è stato fermato?
“Non è andato nemmeno avanti, mi sembra. Il mio appello è stato in parte accettato”.
Cosa manca alla Lazio per crescere ancora in futuro?
“Manca qualcosa nella mentalità, poi a livello tattico e di rosa. Un insieme di cose, noi vogliamo trasformarci dall’essere una buona squadra a una squadra forte. Che non deve sorprendere se sta in alto in classifica. È un percorso”.
Guida di Torre Annunciata arbitro domani: un commento?
“Non so neanche chi c’è domani. La gente pensa che io ce l’abbia con gli arbitri. Io non vedo neanche il singolo episodio, ma il modo in cui viene diretta una partita, se è idonea o meno. Poi tanto decide sempre Rocchi chi arbitrerà. Sulle storie territoriali credo poco, non penso che uno che abita a 40 km da Napoli si faccia condizionare. Non penso proprio”.
I tanti impegni ravvicinati influiscono sulle scelte?
“Siamo in una fase di pochi calcoli, chi salta salta, chi scoppia scoppia. Senza fare tanti calcoli. Poi ci sono delle cose con cui non sarò mai d’accordo, tipo che la Premier League incassi 4 miliardi di sterline e non fa vedere neanche le partite del sabato. Noi invece siamo completamente in mano a chi però ci dà meno di un quarto di quegli incassi. In Italia le previsioni dicono che domani a Milano può anche piovere, ma potevano anche esserci 33 gradi. Quindi dico, come cazzo si fa a giocare alle 12.30? Qui si fa di tutto per fare un campionato mediocre, le strutture non sono adeguate, si gioca di merda, ci sono tutti i presupposti per fare un brutto spettacolo. Poi ci si sorprende degli incassi inferiori. Per me siamo in un momento storico che permette anche la risalita, ma di certo con un percorso diverso. Vedo i programmi di chi vuole diventare presidente federale e si parla di Nazionale. Qua se non si fa un tavolo con i governi per rifare gli stadi, siamo morti. Nessuno parla di questo. Ho la fortuna di avere una certa età, il futuro riguarderà qualcun altro… Non lo dico per fare polemica, ma perché sono innamorato del calcio, vedo un possibile spiraglio per tornare a livelli buoni, però c’è un insieme di lacci che invece penso ci faranno sprofondare ancora”.
Quest’anno le basi per arrivare in fondo ad altre competizioni la prossima stagione?
“Io penserei ad arrivare in fondo a questo campionato. Può essere che la prossima stagione dipenda anche da questo”.