Chi sarà il bomber della nuova Serie A?

Mancano tre settimane al calcio di inizio di Udinese-Roma, il match che aprirà la nuova stagione calcistica italiana. Le venti squadre iscritte all’85a edizione del massimo torneo nazionale stanno spendendo cifre astronomiche o facendo le consuete nozze con i fichi secchi per dare ai propri allenatori la miglior squadra possibile. Si dice che la Juventus sia la più accreditata per il successo finale, il che significherebbe sesto titolo di fila per la Vecchia signora.

Fra discussioni varie sotto gli ombrelloni o al bar tra gli amici, i tifosi italiani stanno già sognando e sperano che l’attaccante delle propria squadra possa vincere la classifica marcatori, diventare l’erede di Gonzalo Higuain o segnare più gol possibili.

Ovviamente l’argentino, neo acquisto strapagato dalla Juventus, è il candidato numero uno per vincere la classifica marcatori. La scorsa stagione, il nuovo numero 9 della Vecchia Signora, ha stabilito il record di 36 reti in 35 partite giocate, superando il record di Gunnar Nordhal che durava dal campionato 1949/1950 (35 reti su trentasette disputate).

Sicuramente Higuain non segnerà ancora 36 reti (anche se glielo auguriamo), ma potrà mettere a segno almeno 20 reti, una cifra comunque importante. E tenuto conto che dalle parti del Po bianconero è dai tempi di David Trezeguet che nessun attaccante segna almeno venti reti a stagione, è ora che qualcuno diventi determinante come fu l’attaccante franco-argentino. Magari proprio Higuain che è nato in Francia ma che è poi vissuto in Argentina, il contrario di “Trezegol” (nato a Rouen e vissuto nel Paese sudamericano fino ai 18 anni).

Chi è chiamato a fare un’altra stagione top è il compagno di reparto del “pipita”, quel Paulo Dybala che lo scorso campionato segnò ben 19 reti. Mai l’attaccante di Laguna Larga aveva segnato così tanto in una sola stagione, ma giocando in una macchina perfetta come la Juventus e l’essere nei suoi migliori anni da giocatore, segnare tanto era alla sua portata.

Dybala ha 23 anni, ora avrà come partner d’attacco proprio il capocannoniere uscente della scorsa Serie A: “pipita” + “joya”, cinquantacinque reti in due. Sarà difficile che possano ripetersi, ma c’è da scommettere che bucheranno ancora tante, tante reti.

Vediamo squadra per squadra quali sono gli attaccanti chiamati a segnare tanto e a far sognare, altrettanto, i propri tifosi.

L’Atalanta ripone le sue speranze (e le sue reti) nei piedi di Alberto Paloschi. Arrivato con il mercato estivo dallo Swansea, dove era approdato a gennaio dal Chievo Verona, l’ex attaccante scuola Milan, vista la probabile partenza di Mauricio Pinilla verso il Cile, sarà il puntero di riferimento dell’attacco di Gasperin. Il suo top di marcature risale alla 2012/2013 quando, con la maglia clivense, segnò 13 reti in campionato.

In casa Bologna l’attacco è un punto interrogativo: Destro e Floccari sono ai box, Acquafresca da ultima punta è oggi la punta di riferimenti ed Antony Mounier è un’incognita. Con la cessione di Matteo Mancosu ai Montreal Impact, in casa felsinea è scattato l’allarme rosso davanti. Da qua alle ore 23 del 31 agosto, il direttore sportivo Pantaleo Corvino è chiamato a portare sotto le Torri qualcuno con il vizio del gol. Si spera, altrimenti sarà un grosso problema per mister Donadoni.

Il neopromosso Cagliari del presidente Tommaso Giulini sta facendo una campagna acquisti molto importante: dopo l’arrivo del campione d’Europa Bruno Alves, mister Rastelli potrebbe avere, oltre al “taslismano” Simone Padoin anche lo juventino Mauricio Isla. Tutti nomi importanti che però non valgono colui che è stato portato sull’isola per far sognare i tifosi: Marco Borriello. Per l’attaccante napoletano, otto reti lo scorso tra Carpi e Atalanta, Cagliari rappresenta il suo terzo cambio di maglia in un anno e la casacca numero tredici della sua carriera. Il classe 1982 ha firmato un contratto annuale con opzione per il secondo. Borriello ha 34 anni e questa potrebbe essere la sua ultima stagione al top, ma sicuramente i suoi gol lui li garantirà come sempre. Sempre. Occhio anche a Niccolò Giannetti, Marco Sau e a Federico Melchiorri.

Il Chievo Verona ha un attacco collaudato e di esperienza, in quanto Maran può contare sull’esperienza (e le reti) di Riccardo Meggiorini, Sergio Pellissier, Antonio Floro Flores e Roberto Inglese. Difficilmente andranno in doppia cifra (ma in casa clivense le sorprese sono sempre di casa), ma ai gialloblu veronesi non interessa avere dei bomber “alla Higuain”, ma che ogni anno la squadra si salvi.

Il neopromosso Crotone ha un attacco che è un cantiere aperto: ceduto il bomber della scorsa stagione Ante Budimir alla Sampdoria, i pitagorici potrebbero aver indietro l’attaccante croato. Si dice che possa tornare alla base e ciò sarebber un ritorno a dir poco clamoroso. Attualmente l’attaccante di riferimento per i neo mister Davide Nicola è Raffaele Palladino, tornato in Serie A dopo l’anno in B in Calabria e pronto a dimostrare che ha ancora tanto da dare al nostro calcio.

L’Empoli ha una coppia d’attacco da oltre cento reti in Serie A: oltre al collaudato Massimo Maccarone, ecco arrivato dal Palermo l’eterno Alberto Gilardino. Con i bomber classe 1979 e 1982, il nuovo allenatore Giovanni Martusciello, oltre ad una squadra senza stelle ma con tanta sostanza, potrebbe lottare senza patemi per una tranquilla salvezza. L’attaccante novarese lo scorso anno è stato il top scorer della squadra con 13 reti.

La Fiorentina punta tutto sugli scorsi top scorer, il croato Nikola Kalinić e lo sloveno Josip Iličič, ventisei reti in due (12 e tredici gol per loro). Paulo Sousa può contare anche su Federico Bernardeschi, Babacar e “Pepito” Rossi. Visto il sin qui pessimo precampionato, il tecnico portoghese non ha avuto buoni riscontri dai suoi attaccanti.

Il Genoa punta ancora su Leonardo Pavoletti. L’attaccante di Livorno, 14 reti lo scorso anno e miglior attaccante italiano, è pronto ad un’altra stagione da protagonista. Il Grifone si sta muovendo con attenzione sul mercato, ma le chiavi dell’attacco saranno nelle mani del suo numero 19. Ripetersi è difficile, ma il “Pavo” i suoi gol li garantisce sempre.

In casa Inter l’attacco è un problema: non si sa ancora se Mauro Icardi rinnoverà o non rinnoverà; Eder in sei mesi ha segnato una sola rete; Rodrigo Palacio è del 1982 e sono due anni che non è incisivo come in passato; Jonathan Biabiany non è uno con un grande fiuto del gol e, come Ivan Perišić, è un attaccante ma non un puntero come è il capitano Icardi. Che sia l’anno di Stevan Jovetic? Mancini, che non sa più a che santo votarsi, ci spera. Come ci sperano i tifosi.

Oltre a Higuain e Dybala, la già accennata Juventus può permettersi di avere in panchina due come Mario Mandzukic e Simone Zaza. Anche se uno dei due, se non entrambi, potrebbero partire per non perdere le maglie delle loro Nazionali.

La Lazio punta tutto su Ciro Immobile. L’attaccante napoletano, arrivato a titolo definitivo dal Siviglia, dopo non aver imbroccato una stagione positiva dalla vittoria nella classifica marcatori di due stagioni fa (22 reti), si è un po’ perso e conta nei biancocelesti per potersi rifare. Il presidente Lotito ci spera, anche perché i compagni di reparto del biondo attaccante napoletano sono Felipe Anderson, Keità Baldé e Filip Đorđević, quattordici reti in tre lo scorso campionato. Persi Antonio Candreva e “Miro” Klose, i capitolini devono intervenire ancora sul mercato altrimenti sarà un altro anno di sofferenza.

In casa Milan, il nuovo Milan della cordata cinese guidata da Han Li e Yonghong Li, gli attaccanti di punta sono Gianluca Lapadula (capocannoniere della scorsa Lega B) e M’Baye Niang. Poca roba, visto che Luiz Adriano e Carlos Bacca dovrebbero essere ceduti, come Suso e Alessandro Matri salvo ripensamenti. A oggi oltre all’attaccante italo-peruviano, a Vincenzo Montella sono stati presi Leonel Vangioni

e Gustavo Gomez. Altro anno di passione, nonostante una nuova società alle spalle, per i tifosi del Diavolo?

Il Napoli ha perso Gonzalo Higuain (91 reti totali in sole tre stagioni) e i tifosi sono arrabbiati a morte non solo con l’attaccante, ma anche con Aurelio de Laurentiis. Il presidente ha portato in maglia azzurra il polacco Arkadiusz Milik dall’Ajax, mentre sono stati confermati Dries Mertens, José Mario Callejon e Lorenzo Insigne. E proprio il folletto numero 24 ha il compito di trascinare i suoi compagni ad una disperata rincorsa sulla Juventus. Ci sarebbe anche Manolo Gabbiadini, ma l’arrivo di Milik potrebbe indirizzarlo verso un bivio: o fare panchina tutto l’anno o cercare una nuova sistemazione.

Palemo e Pescara sono sulla stessa barca: persi Gilardino e Lapadula, rosanero e biancoblu affidano (a oggi) i loro attacchi sulle spalle di Aleksandar Trajkovski e di Gianluca Caprari. Poca roba, poca, poca roba. Il tempo per intervenire c’è, ma sono necessari i salti mortali per dare a Davide e a Massimo Oddo un attacco competitivo.

In casa Roma alla voce attaccante si spera nella vena di Edin Dzeko. L’attaccante bosniaco è stato la grande delusione della scorsa stagione (dieci reti tra campionato e coppe) e ha una grande voglia di rivalsa. Confermatissimi Mohamed Salah e Stephan el Shaarawy, questa sarà l’ultima stagione che l’attacco giallorosso potrà contare su Francesco Totti. Se non dovesse vincere il campionato, la Roma può puntare (a oggi) al secondo posto. Che è, come si dice in gergo, tanta roba.

La Sampdoria ha confermato Antonio Cassano, Luis Muriel e Fabio Quagliarella: in casa blucerchiata, viste le cessioni di Joaquín Correa, Fernando e Roberto Soriano, oltre all’arrivo di Luca Cigarini e Leandro Castan, si dovrebbe puntare alla salvezza tranquilla. E vista la rosa in mano al nuovo allenatore Marco Giampaolo si può togliere l’aggettivo “tranquilla” e dovrà faticare molto.

Il Sassuolo, fresco della vittoria nel turno preliminare contro il Lucerna e sorteggiato con la temibilissima Stella Rossa nei play off di Europa League, ha a oggi ingaggiato solamente l’olandese Timo Letschert. Il motivo è semplice: la squadra è giovane, tosta e forte così com’è e la vittoria per 3 a 0 contro gli svizzeri ne è stato l’esempio. In attesa di affrontare i croati, mister di Francesco può contare sull’apporto di Domenico Berardi (7 reti lo scorso anno), Gregoire Defrel (7 reti), Nicola Sansone (7 reti) oltre ai giovani Falcinelli (due reti) e Trotta (una rete) e ad una squadra che vede bene la porta. Dalle parti della capitale della ceramica, si è tranquilli e si spera di poter ripetere le gesta dello scorso torneo.

In casa Torino, il neo tecnico Siniša Mihajlović può contare ancora sul “gallo” Andrea Belotti (12 reti lo scorso anno) e il presidente gli ha portato sotto la Mole Adem Ljajić e Iago Falque. I due giocatori arrivano dalla Roma (cessione e prestito per loro) e possono garantire qualità e sostanza, ma i granata devono ancora intervenire sul mercato. Squadra nel complesso discreta e se “becca” la stagione giusta, e con un ottimo tecnico come il serbo, potrebbe lottare per andare nella parte “sinistra” della classifica.

L’Udinese ha perso Antonio di Natale (446 presenze, 191 reti) e punta sulla forza di Cyril Théréau, chiamato a ripete la stagione scorsa, quando segnò undici reti. Iachini può contare sugli acquisti “esotici” del presidente Pozzo (quest’anno gli attaccanti Rodrigo de Paul ed Adalberto Peñaranda), un must dalle parti della “Dacia Arena”. Lo scorso anno è stato un torneo di sofferenza e si pensa che anche il prossimo sarà uguale al precedente.