Sant’Ambrogio amaro per Milan e Inter

Inter Milan

SanSiro

Una festività di Sant’Ambrogio amarissima per la Milano sportiva che ha registrato due tonfi nella stessa giornata, una cosa non usuale a queste latitudini ma che testimonia lo stato di Milan ed Inter, lontanissime dalle squadre che hanno incantato l’Europa ed il mondo negli anni passati per vittorie e grandi giocatori. Ed invece adesso sembra un sogno addirittura il terzo posto per l’accesso ai preliminari di Champions League. Che succede alle squadre meneghine? I tifosi e gli addetti ai lavori si interrogano, le dirigenze sperano nel mercato invernale per tentare di dare una scossa definitiva e duratura per l’intera stagione. Il Milan nel pomeriggio crolla a Marassi, punito da un gol di Antonelli, e l’Inter s’arrende a San Siro contro l’Udinese dell’ex Stramaccioni. Trentotto sono i punti totali delle due squadre fino a questo momento, una miseria se si pensa al blasone ed al peso che hanno avuto nella storia del nostro campionato. In casa Milan si riflette sulla sconfitta di Genova: sembrerebbe che Galliani, al termine della gara, abbia avuto un lungo confronto con mister e giocatori per analizzare la situazione e tentare di riprendere un cammino fatto di continuità. Comincia a far rumore anche la situazione di Fernando Torres, ormai relegato alla panchina. Ci sono ancora le durissime sfide contro il Napoli e la Roma, il Diavolo non può permettersi di perdere ulteriori punti.

L’Inter esce tra i fischi del Meazza dopo aver subìto la sconfitta contro i friuliani. Nemmeno Roberto Mancini è stato risparmiato, il tecnico di Jesi deve lavorare moltissimo per far tornare la squadra sui giusti binari e toglierla da una zona di completo anonimato di classifica. La strada è tutta in salita: “L’Inter del primo tempo ha giocato davvero bene – ha spiegato Mancini a RaiSport – dopo venti giorni non mi aspettavo una cosa così. Il primo tempo è stato straordinario e dovevamo segnare più reti. Nella ripresa c’è stato un black-out di 15 minuti e abbiamo concesso all’Udinese tutti gli spazi possibili. Dopo l’1-2 è venuta fuori un po’ di confusione per la voglia di segnare ed è diventato tutto più difficile”. La situazione nerazzurra vive un altro momento difficile della sua storia recente: delusione, cambio dell’allenatore, società chiamata a rinforzare l’attuale rosa. Alla Pinetina, così come a Milanello, l’aria è pesante e Milano si scopre improvvisamente povera calcisticamente.