Intervenuta nella conferenza stampa di presentazione, Nicolò Rovella, nuovo acquisto biancoceleste, ha parlato della sua nuova esperienza e di Maurizio Sarri.
Rovella: “Preferirei parlare della Lazio e non della Juventus”
Parla Fabiani, ds biancoceleste: “Diamo il benvenuto a Rovella, al pari di Pellegrini ha attraversato questo momento di mercato, non nascondo che a un certo punto mi sono anche preoccupato, ho visto una sua foto sulla panchina del Monza. Ho pensato ‘non è che questo mi sta tirando il pacco’. A parte le battute, sarò ripetitivo, ma tutti questi ragazzi hanno un comune denominatore: hanno tutti voluto fortemente la Lazio. Non so perché, però è la verità, potete chiederlo a chiunque di loro. Quando la Lazio si è affacciata, non hanno voluto sapere né se né ma, la Lazio. Ringrazio anche Rovella, ho saputo dai suoi agenti che rifiutava qualsiasi altra destinazione”.
Parola all’ex Monza e Juventus: “Per me venire qui è un passo avanti per la mia carriera, la Lazio è un top club, ho voluto fortemente venire qui, è un’occasione unica. Sono felice”.
Cosa rappresenta la scelta di venire alla Lazio? Trampolino di lancio per un’ulteriore crescita? “Oltre a essere una grande opportunità, l’anno scorso ho fatto un buon campionato a Monza. Serviva uno step successivo, era importante venire in una squadra importante come la Lazio per giocarmi le mie carte, voglio far bene qui e rimanerci il più possibile”.
Numero di maglia, come mai 65? “Per mio papà, è il suo anno di nascita. Ce l’avevo a Genova, l’anno scorso non ho potuto prenderlo, appena ne ho avuto la possibilità qui alla Lazio l’ho preso”.
Regista sarrista? Come immagini questa stagione? “Sarri mi ha telefonato prima di venir qui, dicendomi che voleva farmi fare il regista basso. Mi affiderò a lui al 100%, è un maestro, spero di lavorare con lui più tempo possibile, cercherò di apprendere il più possibile da lui. Mezzala? Se servirà, lo farò. Per me va bene qualsiasi ruolo”.
Come mai alla fine Allegri ti ha lasciato andare? “Preferirei parlare più della Lazio che della Juve in questo momento”.
Si parlava di te ma anche di Ricci e Torreira, quali sono le tue caratteristiche rispetto a questi giocatori? “Sul desiderio del mister, sono molto felice e onorato della possibilità che mi ha dato. Rispetto agli altri due giocatori, conosco bene Ricci, è mio compagno nell’Under 21, ci ho giocato tanti anni. È un ottimo giocatore. Gli auguro il meglio, sta facendo un percorso diverso a Torino”.
Le tue sensazioni arrivando qui non da titolare? Come ti relazioni a lui? Quanto tempo pensi di impiegare per assimilare le richieste? “Ho sentito Danilo prima di venir qui, è stato molto carino, mi ha scritto un messaggio. Questo era importante. Siamo compagni di squadra, è vero, ma è giusto ci sia concorrenza, spinge entrambi a far meglio. Anche lui è un ottimo giocatore, spero di assimilare il prima possibile le richieste del mister ed esser pronto”.
Cosa manca al centrocampo della Lazio per essere top? “Quelli che fanno parte del centrocampo della Lazio sono tutti giocatori forti, credo abbastanza diversi come caratteristiche. Ci somigliamo fisicamente, non siamo come Milinkovic. Tutti giocatori diversi ma forti. Credo sia più una roba di coesione, come trovarci in campo, va trovata un alchimia, poi dopo andremo avanti benissimo”.
Condizione? A chi ti ispiri? “Mi sono infortunato appena arrivato in tournée, sono stato fermo 15-20 giorni, ho saltato tutto il ritiro. Sto rincorrendo la forma, già ne avevo parlato col mister. Ci sto lavorando, mi fermo ad allenarmi anche dopo gli allenamenti con la squadra. De Jong, Modric e Marchisio? I tre giocatori che hai detto sono mostri, il mio preferito è sempre stato Modric però non ho proprio le stesse caratteristiche”.
Ti hanno già parlato del derby di Roma? “Il derby più bello che c’è in Italia. Penso sia abbastanza simile al derby di Genova, ma qui a Roma moltiplicato per due. Non vedo l’ora di poterlo giocare”.