Luiz Nazario da Lima, il Fenomeno Ronaldo
Cosa hanno in comune il 25 luglio 1997 ed il x 2018? Sono due date importantissime per il calcio italiano perché hanno visto arrivare alle nostre latitudini i due calciatori più forti della loro epoca: Luis Nazario da Lima “Ronaldo” e Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro.
Il Fenomeno contro l’Extraterrestre
Attaccanti per vocazione, bomber di prestigio internazionale, i due “Ronaldo” hanno rappresentato (e rappresentano) il meglio del calcio mondiale: il primo ha scritto una pagina importante con la maglia dell’Inter, l’altro la scriverà (cosi ha promesso durante la conferenza stampa di presentazione) con la maglia del suo quattro club e con cui, presumibilmente, chiuderà la sua gloriosa carriera di calciatore, la Juventus.
Pagati entrambi esageratamente (48 miliardi di lire “il Fenomeno”, 105 milioni di euro l’asso di Funchal), sono arrivati in Italia ad età differenti: 21 anni da compiere il primo, quasi 33 e mezzo il secondo.
A 21 anni, l’attaccante di Bento Ribeiro aveva già vinto un Campionato mondiale, una Coppa America, un campionato mineiro, una Coppa del Brasile, una Coppa d’Olanda, una Coppa delle Coppe, presentandosi all’Inter con un bottino di 145 reti segnate complessivamente. Cristiano Ronaldo, classe 1985, arriva alla Juventus con un palmares di primissimo ordine: in quindici anni di carriera, tra Sporting Lisbona, Manchester United e Real, ha vinto cinque titoli nazionali, dieci coppe e supercoppe “domestiche”, cinque Champions League, due Supercoppe europee, cinque Mondiali per club e, sopratutto, cinque Palloni d’oro.
Se in casa interista si pensava che finalmente potesse arrivare quello scudetto che mancava dai tempi dell’”Inter dei record” di Trapattoni, dalle parti della Continassa arriva a vestire la casacca bianconera uno che da solo ha vinto più del doppio delle Champions League conquistate dalla squadra torinese nella sua storia e 121 reti nella manifestazione.
Ronaldo “il Fenomeno” con l’Inter vinse solo una Coppa UEFA il primo anno (grande gol dell’attaccante in finale), mentre in campionato il club nerazzurro ottenne al massimo un secondo posto ed un terzo posto, mentre con Cristiano Ronaldo la Juventus punta ovviamente a portare la serie di scudetti consecutivi a otto e a cinque coppe nazionali di seguito, ma l’obiettivo numero uno è la Champions League, trofeo che a Torino manca dal 22 maggio 1996 e che ha visto la squadra bianconera, tra il 1973 ed il 2017, perdere anche sette finali.
Da una parte il Ronaldo che ha patito fin troppo le pene dell’inferno con due terribili infortuni che ne hanno frenato l’ascesa (lesione del tendine rotuleo del ginocchio destro e fuori sei mesi e rottura del tendine rotuleo con il giocatore urlante in lacrime a terra e gli avversari che si misero le mani nei capelli nel sentire le grida di dolore dell’avversario), dall’altra il Ronaldo che non ha mai infortuni e che fisicamente dimostra almeno dieci anni in meno. Motivo? Maniacalità nella preparazione delle partite, maniacalità negli allenamenti, maniacalità sotto l’aspetto dell’alimentazione, maniacalità nel suo modo di intendere il gioco del calcio.
L’arrivo dei due giocatori sono stati due colpi da maestro da parte di Moratti e di Agnelli. Se l’ex Presidente nerazzurro rimase, come tanti, incantato dai gol che Ronaldo fece con il Barcellona, Cristiano Ronaldo ha colpito tutti con la rovesciata al volo da videogioco nell’andata dei quarti di finale della Champions League di questa stagione. Una forza così devastante tanto che i tifosi bianconeri dopo aver visto il suo gesto si sono alzati in piedi e hanno applaudito il fuoriclasse di Madeira. E proprio questa manifestazione di affetto ha poi spinto Cristiano Ronaldo a salutare il Real e ad abbracciare la “causa” bianconera due settimane fa.
Da vero brasiliano, il calcio del “fenomeno” di Bento Ribeiro è stato caratterizzato da corsa, estro, fantasia e dribbling: il prototipo dell’attaccante moderno tanto che se non avesse avuto tutta quella serie di infortuni, si parlerebbe forse del miglior giocatore della storia del calcio. Cristiano Ronaldo invece è velocità, dribbling, estro, fantasia ed un fiuto del gol come mai nella storia di questo sport.
Accomuna i due “Ronaldo” la letalità, la mostruosità e l’essere entrambi due alieni, due che praticano un altro sport non solo rispetto agli avversari, ma anche rispetto ai propri compagni. Oltre al fatto di essere entrambe due aziende commerciali e due marchi riconosciuti: R9 da un lato, CR7 dall’altro.
I gol si fanno perché si ha vogliono di dominare avversario e partita e Ronaldo ha una voglia matta di fare gol e stupire il Mondo. A 33 anni, ha ancora il tempo per incrementare il suo bottino di gol in carriera e aumentare i premi nella sua bacheca. E arriva alla Juventus con la stessa voglia di dimostrare al Mondo che ebbe Ronaldo all’Inter ventuno anni fa.
Con il “fenomeno” ci siamo divertiti, ora vediamo CR7 cosa farà per non essere da meno.