Roma vs Milan, ultima chiamata per Mihajlovic e Garcia?

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Garcia Juventus Lione

Garcia

Mancano solo loro al ballo delle grandi. Nella stagione più combattuta degli ultimi anni all’appello non hanno risposto solo Roma e Milan che, ironia della sorte, si troveranno di fronte domani sera all’Olimpico.

La delusione di entrambe le piazze è fortissima ed i due condottieri, Garcia e Mihajlovic, sono sul banco degli imputati. Sebbene la sosta natalizia non abbia portato a ribaltoni, le posizioni dei tecnici sono tutt’altro che salde, complici i risultati scaturiti nell’ultima giornata. Risultati, va però specificato, figli di situazioni vecchie di settimane che ora potrebbero esplodere fragorosamente nel weekend che ci apprestiamo a vivere. Il condizionale è d’obbligo perché sia in casa giallorossa che in quella rossonera può accadere tutto come lasciar le cose come stanno aspettando la fine dell’anno per poi prendere decisioni, anche drastiche, a giugno.

ROMA

L’ambiente capitolino è in fermento: l’idea di veder passare un treno irripetibile sta facendo sempre più breccia in casa giallorossa. Basterebbe analizzare i freddi numeri per capire come l’occasione sia più unica che rara: non c’è un padrone assoluto in Serie A; nonostante una sola vittoria nelle ultime sei giornate, Pjanic e compagni sono a soli sei punti dalla vetta; con i punteggi delle due precedenti annate, sempre sotto la guida di Garcia, la Roma sarebbe da sola al comando. Tre indizi fanno una prova. Nessuno vuol addossare tutte le colpe al tecnico transalpino, il concetto di squadra prevede che si vinca e si perda tutti insieme, ma certo pure lui non è esente da errori. Cambiare dopo la gara con il Milan avrebbe poco senso ma i colpi di scena non sono esclusi. Ad oggi le ipotesi sono due: ribaltone con Spalletti che torna al posto di comando a Trigoria dopo sei stagioni, con un contratto di due anni e mezzo, cercando di portare a termine un’annata complicata per poi impostare bene le successive: un po’ come ha fatto Mancini con l’Inter. Oppure andare avanti fino a giugno per poi fare una rivoluzione generale con Conte e Perinetti favoritissimi per impostare il futuro giallorosso.

MILAN

A Milanello la situazione non è certo migliore. Silvio Berlusconi, dopo l’ennesima rivoluzione estiva che ha portato il sergente Mihajlovic, si ritrova con gli stessi problemi delle stagioni passate, lontanissimo dalla zona Champions e, oggi, in corsa solo per la Coppa Italia. Elementi che non bastano a scacciare le nubi sul tecnico serbo che ha iniziato l’anno con una sconfitta contro il Bologna allenato dall’ex Donadoni. È bastato questo per far ripiombare Sinisa nell’occhio del ciclone: quattro punti nelle ultime quattro uscite, peraltro contro Carpi, Verona, Frosinone e Bologna, hanno innalzato il livello di guardia in casa rossonera. Pensare all’ennesimo cambio in panchina, calcolando che il Milan ha già a libro paga sia Seedorf che Inzaghi, appare quantomeno azzardato ma un tracollo all’Olimpico potrebbe aprire scenari inimmaginabili. Il duo formato da Brocchi e Lippi sarebbe già stato messo in preallarme mentre per l’estate si valutano le opzioni Conte, sempre lui, Emery del Siviglia, con Montella e Donadoni come outsider.

Roma – Milan porta alla mente duelli storici come quelli tra Totti e Nesta, Sheva e Samuel, Cassano e Maldini. Sfide in cui ci si giocava lo scudetto o, male che andasse, il posto in Champions. Domani sera all’Olimpico le emozioni non mancheranno anche se i rispettivi obiettivi, già al 10 di gennaio, appaiono dannatamente lontani…