Carpi, Borisov e Palermo. Un trittico prima della sosta. Un trittico per capire, forse, cosa ne sarà della Roma, della sua stagione e del suo futuro. I giallorossi stanno vivendo probabilmente il momento più difficile dell’era Garcia e queste tre partite rischiano di diventare, sin da ora, uno spartiacque per i capitolini. I numeri parlano chiaro: otto punti in cinque giornate già sette di distacco dall’Inter capolista e, cosa più preoccupante, un gioco che, gara con la Juventus a parte, sembra non esistere.
Sebbene contro la Sampdoria i giallorossi avrebbero meritato almeno un pareggio, ciò che appare è una mancanza di idea, un canovaccio ma anche una unione tra i reparti della squadra. Difesa, centrocampo ed attacco appaiono come tre elementi che sembrano non trovare la giusta amalgama, supportati, nei momenti di difficoltà, dalla classe dei suoi interpreti. A secondo del momento, Dzeko, Salah, Nainggolan, Manolas, Florenzi o De Rossi tolgono le castagne dal fuoco ma non è questa la strada per arrivare in paradiso. Si dirà: ma pure l’Inter non ha un gioco. Verissimo ma i nerazzurri sono lì, a punteggio pieno, a guardare tutti dall’alto e prendendo distanze dalle dirette concorrenti che, di questo passo, rischiano di diventare abissali.
Garcia deve ridare un gioco alla squadra, così come la società deve capire se il francese sia ancora il condottiero giusto per questa formazione. Tutta la squadra appare essere solidale con il transalpino ma la dirigenza ha l’obbligo di capire bene quale sia la situazione. Probabilmente sarebbe stato logico salutarsi alla fine dello scorso campionato ma le cose sono andate in maniera diversa ed ora l’unica cosa che conta è il bene della squadra per non gettare al vento la stagione. Garcia ha gli uomini e le capacità per venir fuori da questa situazione ma ora sta a lui ed ai ragazzi.
Se però questa unione di intenti fosse venuta meno spetterebbe alla dirigenza fare una mossa forte, drastica responsabilizzando ancora di più i giocatori. Come spesso accade nella capitale è già partito il toto allenatore: Montella, Spalletti ed Ancelotti sono i nomi più gettonati con Mazzarri che potrebbe inserirsi come outsider. La domanda sorge spontanea: conviene cambiare ora o questa strada, qualora dovesse essere intrapresa, andava battuta prima? Un quesito che forse non troverà mai risposta o che potrebbe averla dopo la sfida del Barbera.
Carpi, Borisov e Palermo. Tre gare per gettarsi tutto alle spalle e ripartire. Tre match che potrebbero restituire la Roma oppure portare ad un’inversione di tendenza. Il futuro dei giallorossi, e di Garcia, è tutto nelle mani, e nei piedi, dei suoi protagonisti…