Vigilia di campionato per la Roma di Spalletti, conferenza stampa come da programma per il tecnico toscano. Ovvio parlare della ‘lite’ con capitan Totti. Il mister giallorosso sdrammatizza e butta acqua sul fuoco, dichiara di stimare Totti ma allo stesso tempo di pensare al bene della squadra. Totti in campo quando serve, questo in sintesi il pensiero dell’allenatore romanista.
TOTTI IN CAMPO QUANDO SERVE
La conferenza stampa come riportata da mediaset:
Situazione infortunati
“Lobont è out, Gyomber rientra in gruppo, anche Digne. Pjanic è in gruppo, ma va valutato oggi. Ha un piccolo affaticamento agli adduttori. Ieri le sensazione erano state buone”.
Come si spiega i due pareggi consecutivi con Bologna e Atalanta?
“In alcuni momenti le cose non funzionano come dovrebbero. La squadra deve fare la partita, a livello di duello invece perdiamo un po’ le nostre caratteristiche. Quando la partita diventa più muscolare e fisica noi perdiamo qualcosa, in riferimento al Bologna. Contro l’Atalanta avevo pensato a una squadra un po’ più fisica per portare a casa quelle situazioni incerte. La squadra ha comunque fatto delle buone cose, a Bergamo mi aspettavo che la squadra fosse un po’ più esperta sul 2-0 a gestire la partita. Non ci saranno scorie per la prossima partita”.
Squadra in difficoltà fisica contro l’Atalanta?
“Direi di no, più difficoltà di equilibrio. Le stesse difficoltà potremmo averle anche contro il Torino. Ventura è una persona eccezionale e un maestro di calcio, sa dare l’impronta e il suo stile alle sue squadre. Dobbiamo fare attenzione, per vincere dobbiamo essere bravi”.
La questione Totti-Spalletti può essere una distrazione?
“Dal punto di vista nostro è tutto a posto, il nostro lavoro è concentrato solo sul Torino. Ci siamo chiariti già ieri, è chiaro che io devo far rispettare le regole”.
Con Keita la squadra ha conquistato 25 punti su 27, senza molti meno. Come mai è stato fuori con Bologna e Atalanta?
“Non è giusto dire così, devo moderare queste cose. Quando si vince non è merito solo di un giocatore, e lo stesso ragionamento vale per il gol di Totti. Prima del bel gol di Francesco ci sono state altre giocate, di Perotti, El Shaarawy e il passaggio di Florenzi”.
La Roma soffre di autolesionismo?
“Sono cose che possono succedere. In funzione di una crescita, di un mettere a posto, di dare un messaggio. Nell’intervenire si commettono degli errori, si fanno delle scelte sbagliate per obiettivo o tempistica, ma il giorno dopo ci si accorge con più facilità delle cose avvenute. Ci sono le regole e i principi, e si pensa alle vittorie della Roma. Quello è l’obiettivo finale”.
“Si sta parlando solo di Totti perché ha fatto la storia della Roma. Mi piacerebbe trovare altri 4-5 Totti all’interno della squadra, magari li avessi, la squadra sarebbe più forte. Quando mi chiedi a chi mi riferisco è un discorso che riguarda lo spogliatoio e lì resta. A cosa mi riferisco? Alla testa. Lì bisogna avere poche cose. Abbiamo 24 ore, tu devi dormire 7-8 di quelle ore, passarne altre in allenamento e poi avere attenzioni. Altrimenti le fette diventano più strette. Se riguardo il primo gol preso a Bergamo ci frega. Siamo disattenti, allora richiamo la squadra perché fa parte del mio lavoro. Mi hanno chiamato per questo, per far rispettare le regole e far vincere le partite. Tutte non le abbiamo vinte ma qualcuna sì, si tenta di andare verso quella direzione lì. Anche se leggo di qualche ‘sbandata’, anche se abbiamo forte il volante in mano”.