Roma, scatta il toto-panchina. Ecco i possibili sostituti di Di Francesco

Leandro Castan

La panchina della Roma scotta – Di Francesco è in bilico, le prossime gare della Roma un vero e proprio esame per il mister dei giallorossi. Spuntano i primi nomi di possibili sostituti in caso di esonero. Nella lista dei papabili ci sono Paulo Sousa, candidato numero uno, l’ex Psg Laurent Blanc e l’aeroplanino Vincenzo Montella.

ROMA, CHI IN PANCHINA SE SALTA DI FRANCESCO?

Una Roma da rivedere, il problema probabilmente non è solo la guida tecnica. Il tecnico Di Francesco sembra essere in confusione, un mercato non certo esaltante quello gestito dal ds Monchi ed una classifica che piange. C’è da invertire la rotta, riuscirà Di Francesco a salvare la panchina?

LE PAROLE DEL TECNICO AI MICROFONI DI SKY

“Crisi di gioco? Se avessi la spiegazione, vedo che voi le trovate più facilmente… – come riporta vocegiallorossa –  tutti parlano quando il lavoro paga, tutti gli allenatori vogliono lavorare. Io devo trovare le soluzioni internamente e non ci sono riuscito, mi sento tra i responsabili. Parliamo sempre di numeri e poco di atteggiamenti, di fuoco dentro, quando fai 72% di possesso palla fai la partita, quando devi avere la personalità di fare giocate importanti e non lo fai, significa che manca qualcosa, se perdi tutti i contrasti col Bologna è solo tuo demerito. Non sono abituato a cercare alibi, ma devo trovare soluzioni. Non so dirvi il sistema di gioco, devo cercare gli uomini giusti più che i calciatori giusti. Processo di crescita? Deve finire il prima possibile, un contrasto non è una cosa tattica, è la determinazione di superare l’avversario. Io ho fatto il calciatore, so di cosa parlo, posso dire tante cose che possono essere condivise o meno. Ho il desiderio di cambiare provando tutto. A Milano hai preso gol nel finale, quando sembrava che potessi vincere, oggi abbiamo chiuso tante volte sotto rete, abbiamo sbagliato gol da un metro, puoi allenarlo, abbiamo fatto 280 cross da 25 metri con solo Dzeko in area, quando i ragazzi sono presi non hanno la lucidità, le risposte mi porteranno a cambiare, non so cosa, devo valutare. Devo scegliere a mente fredda la soluzione giusta. La squadra dà la sensazione di avere poca solidità difensiva e questo è quello che ci fa fare queste figuracce. Nel calcio bisogna dare continuità, quest’anno ho lavorato dall’inizio e mi fa diventare matto, abbiamo lavorato tantissimo. Per questo mi scatta il pensiero di cambiare qualcosa, non posso stare fermo ad accettare determinate prestazioni. Quando hai 7 partite, è impossibile far giocare gli stessi, l’anno scorso ne cambiavo 5-6 a partita, tutti remavamo nella stessa direzione, recuperiamo pochi palloni davanti, l’anno scorso eravamo i secondi come palloni recuperati davanti. Se non scatta qualcosa in più dentro si fa fatica, tantovale mettersi sotto la traversa e aspettare, ma non è la mia filosofia. Nel parlare di calcio il difensore deve essere pessimista, da un momento all’altro si può perdere il pallone e bisogna prendere una posizione differente. Bisogna ragionare pensando che un compagno possa prendere palla. Abbiamo perso il pallone nell’area avversaria e non possiamo permettercelo, i dati di oggi mi condannano. Possiamo solo stare zitti e pedalare, è tutto contro di noi. Le corse per rientrare non sono giuste