Roma, scatta il toto-allenatore

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Tanto tuonò che alla fine (forse) piovve. Nonostante l’inverno inoltrato a Trigoria le temperature sono a dir poco tropicali. L’ennesimo pareggio ha fatto sbottare il presidente James Pallotta che sembrerebbe aver deciso per l’avvicendamento in panchina: quindi, ameno di clamorosi ribaltoni, domenica pomeriggio contro il Verona non vedremo Rudi Garcia dirigere i giallorossi nella prima gara del girone di ritorno.

Le ipotesi, le voci, si accavallano di ora in ora e tutto può accadere anche se, a seconda della decisione che verrà presa, si saprà molto sul futuro recente, e prossimo, della Roma. Due ovviamente le strade praticabili: un traghettatore per poter poi arrivare al pezzo da 90 a giugno, Conte inutile girarci intorno, oppure prendere subito un allenatore che possa impostare un lavoro a lungo termine.

UN TRAGHETTATORE. Qui ci si può sbizzarrire anche se, concretamente, le scelte non sono moltissime. Sono stati fatti i nomi più disparati: da Sampaoli a Bielsa, da Lippi ad Alberto De Rossi, da Rocca a, ultimo in ordine cronologico, Leonardo. Detto che né l’ex CT del Cile né tantomeno il Loco verrebbero qui per fare da tappabuchi, appare chiaro come colui che dovesse decidere di prendersi questa gatta da pelare per sei mesi, vorrebbe almeno un posto in società nell’immediato futuro. Ecco allora che i nomi di Leonardo e Lippi, contattato però anche dal Milan, appaiono quelle più concrete. Certo l’ipotesi De Rossi Senior è sempre valida: uomo giallorosso per eccellenza, la sua unica remora è sempre stata quella di dover allenare suo figlio Daniele in un ambiente tutt’altro che tenero. Se si optasse per questa soluzione, cioè quella del traghettatore, allora poi a giugno ci potrebbe essere una rivoluzione totale: tutte le fiches andrebbero su Antonio Conte che, verosimilmente, arriverebbe a Roma insieme a Giorgio Perinetti, oggi al Venezia ma che tornerebbe a vestire il giallorosso di corsa.

PROGETTO A LUNGA SCADENZA. Al contrario si dovrebbe puntare su un allenatore di grosso spessore, uno che potrebbe impostare il lavoro futuro in questa seconda parte di stagione, salvando il salvabile per poi ricominciare a giugno. I nomi, anche qui inutile nascondersi dietro un dito, sono due, un grande favorito ed un altro rimasto nell’ombra.

Luciano Spalletti, il favorito, è di fatto libero avendo chiuso il suo contratto con lo Zenit lo scorso 22 dicembre. Amato dalla piazza, condottiero dell’ultima Roma che ha alzato al cielo dei trofei, tornerebbe a Trigoria dopo sei anni per chiudere un cerchio rimasto sempre aperto a causa di uno scudetto sfuggito in più occasioni. Personalità forte ma conoscitore della piazza, il tecnico di Certaldo non ha mai negato il suo amore per i colori giallorossi ed un suo ritorno sarebbe accolto con grande entusiasmo. Da valutare il suo rapporto con Sabatini in chiave mercato.

Walter Mazzarri, l’outsider. Da sempre pallino del direttore Sabatini che lo avrebbe voluto prima di Garcia e che invece preferì l’Inter alla Roma. Il fatto di essere sotto contratto con i nerazzurri potrebbe rappresentare un problema, così come il fatto che rifiutò proprio i capitolini a favore della compagine milanese ma questi sono ostacoli facilmente superabili qualora si volesse puntare sull’ex tecnico di Reggina, Napoli e Inter.

Lippi, De Rossi Senior o Leonardo da un lato; Spalletti e Mazzarri dall’altro. Poche ore e si saprà la soluzione ad uno dei misteri più intricati degli ultimi mesi. Con un’unica certezza (forse): Rudi Garcia, oggi a Zurigo per la cerimonia del Pallone d’Oro, potrebbe aver chiuso la sua avventura capitolina sabato contro il Milan, in una tiepida serata romana. Un’amara conclusione per una storia d’amore che avrebbe meritato ben altro epilogo…