La rivoluzione portata da De Rossi nel mondo Roma è notevole, profonda, e merita sicuramente un approfondimento. Sarà la storia a rivelarci le verità e a esprimere un giudizio sul lavoro del tecnico romano alla guida della Roma. Quello che è più evidente in questi primi mesi di lavoro è una capacità comunicativa spiccatissima, e un progetto comunicativo più che definito. Se infatti nella precedente gestione non era il gruppo ad essere esaltato ma pochi singoli, superiori per qualità tecniche e fisiche agli altri, quello che sta facendo DDR va esattamente nella direzione opposta.
E lo ha confermato anche ieri, nella conferenza stampa prima della sfida di ritorno contro il Brighton, in cui ancora una volta con poche parole l’allenatore giallorosso ha sdoganato uno dei mantra e dei pensieri più diffusi intorno alla squadra che fu di Josè Mourinho: l’imprescindibilità di Dybala e Lukaku. De Rossi è consapevole del livello tecnico dei due calciatori, ma non li considera di certo imprescindibili; nel calcio nessuno lo è, ed è sempre la squadra e l’organizzazione del sistema che fa la differenza.
Gestione mentale e motivazione: la Roma prima di tutti i suoi giocatori
La rivoluzione copernicana dell’allenatore della Roma è questa. Sta cercando di togliere i due fenomeni della squadra dal centro del sistema per coinvolgere e dare importanza a tutto il gruppo, aumentandone l’autostima e la consapevolezza. Ciò permetterebbe a De Rossi di gestire meglio le energie dei suoi due fuoriclasse offensivi e di averli pronti e al meglio nelle partite decisive, nei momenti decisivi di una stagione in cui la Roma è ancora in corsa per gli obiettivi che si era prefissata, l’Europa League e il quarto posto.
Tutta la squadra sta beneficiando di questa gestione, sia sotto l’aspetto tecnico, perché aver Dybala e Lukaku al meglio della condizione aiuta lo sviluppo tecnico del sistema proposto dall’allenatore, sia dal punto di vista mentale, perché De Rossi utilizza tutti i giocatori a disposizione a seconda delle esigenze del match affidandogli responsabilità importanti, come nel caso di Aouar nell’ultimo match di campionato contro la Fiorentina. Insomma, ciò che sta facendo De Rossi nella sua Roma è un lavoro prima mentale e poi tecnico-tattico, ridando vigore e convinzione agli effettivi di una rosa spaccata e sfaldata nella prima parte di stagione, togliendo a Dybala e Lukaku pesi e responsabilità, ma anche qualche elogio, per valorizzare tutto il gruppo squadra, per condividere i meriti, gli oneri e gli onori e riuscire a lottare fino alla fine su entrambi i fronti.