La Commissione disciplinare, etica e di controllo della UEFA ha ridotto da 3 a 1 mese la squalifica inflitta al presidente della Roma, James Pallotta. E’ stato infatti parzialmente accolto il ricorso presentato dalla società giallorossa. Il provvedimento era scattato in seguito alle dichiarazioni rilasciate dal patron romanista dopo la semifinale di ritorno della Champions League tra Roma e Liverpool del 2 maggio 2018. La sospensione parte dal 19 settembre, giorno della prima gara della società capitolina in questa edizione del torneo. Avrà quindi termine il 19 ottobre prossimo. In questo lasso di tempo, come recita il comunicato, Pallotta “non potrà recarsi nell’ area tecnica. Non potrà comunicare direttamente o indirettamente con i giocatori e il personale tecnico durante la gara. Non potrà entrare nello spogliatoio o nel tunnel prima o durante la gara“.
Cosa aveva detto Pallotta
James Pallotta, dopo il fischio finale di Roma-Liverpool, aveva rilasciato dichiarazioni molto pesanti nei confronti della direzione arbitrale. A detta del presidente, le ripetute sviste del direttore di gara, lo sloveno Skomina, avrebbero impedito ai giallorossi di accedere alla finale di Kiev. Le parole che avevano fatto scattare la sanzione erano state le seguenti:”E’ sotto gli occhi di tutti che il VAR sia indispensabile in Champions League. Si rischiano figuracce come questa e addirittura si rischia di scadere nel ridicolo. Quello che abbiamo visto è inaccettabile“.