La Roma naviga in acque torbide ormai da qualche tempo, con la squadra che appare svuotata di motivazioni e intensità e con Juric che non riesce a tirare su una situazione complicatissima, per lui avviatasi tra le proteste dei tifosi e il caos in società. Il cambio in panchina, sostenuto dalla CEO Lina Soulouku, non ha portato i risultati sperati, ma potevamo aspettarcelo. A chiudere il disastro tecnico e amministrativo è arrivata la comunicazione delle dimissioni della dirigente greca e i Friedkin da allora sembrano brancolare nel buio, e di conseguenza anche la squadra. Intanto Ghisolfi è stato promosso, o forse sarebbe meglio dire liberato, e ha iniziato a rappresentare la Roma, squadra e società. Ma non è bastato. E ora i presidenti americani pensano a uno stravolgimento ulteriore.
De Rossi potrebbe tornare in caso di esonero di Juric | Ma la Roma ha bisogno di struttura
Anche con il cambio in panchina e l’arrivo di Juric i risultati in casa Roma continuano a latitare, mentre la contestazione del tifo organizzato giallorosso procede e prende di mira proprio i proprietari. Ecco quindi che Dan e Ryan Friedkin, riporta Adnkronos, starebbero ragionando su nuovi interventi drastici per far fronte alla crisi. Se si arrivasse all’esonero del tecnico croato, apparso sinceramente spaesato e impreparato per affrontare la situazione che si è trovato tra le mani, l’unica soluzione sarebbe il ritorno di Daniele De Rossi, ammesso che l’ex capitano e allenatore giallorosso lo voglia. Ma se la proprietà non capirà che per fare calcio ad altissimo livello bisogna partire dalle basi, da una dirigenza forte che leghi l’ambito sportivo a quello amministrativo e dirigenziale, da uomini di campo e di esperienza, poco cambierà. La Roma al momento è sola, e la stagione è appena iniziata. E forse richiamare De Rossi è l’unica soluzione per salvare la baracca e tornare a quel progetto triennale iniziato in estate e interrotto troppo, troppo presto.