Max Tonetto, ex terzino sinistro della Roma, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Queste le sue dichiarazioni:
“Se Di Francesco ha detto certe cose è perché si è accorto, evidentemente, che in campo non c’era una differenza fisica clamorosa. Io non mi preoccuperei tanto di Vigo, comunque, ma mi preoccuperei di Bergamo tra sette giorni. La batosta di Vigo complica i piani, ma magari può aiutare i giocatori a prendere consapevolezza. Può essere salutare“.
“Il portiere? Prima cosa: non fare paragoni col passato. Alisson a me piace, bisognerà vedere come se la caverà con la responsabilità di essere il primo. Quest’estate mi ha convinto a tratti, ma penso sia bravo e non mi preoccupa”.
“La difesa? Bisogna partire da un presupposto: Manolas è fondamentale perché è l’unico veloce. Senza di lui si fatica, Fazio in una difesa a 4 così alta soffre e anche gli altri. Serve uno rapido accanto a Kostas perché Di Francesco, pur essendo più equilibrato di Zeman, ama giocare con la linea alta e spesso rischia così. Quindi o sei perfetto a leggere le situazioni, e in 90’ è quasi impossibile non fare errori, oppure devi avere tante gambe per scappare indietro. Manolas le ha, gli altri meno. Poi sulle fasce, mentre Kolarov farà bene, Peres continua ad avere problemi. Lui non si sente terzino, ma ala alla Cafu”.
“Centrocampo e attacco? In mezzo hai quantità, qualità e tante opzioni diverse. Sento dire che Nainggolan soffre il ruolo, ma credo sia solo imballato. Magari sarà meno appariscente rispetto al passato, ma mi pare assurdo preoccuparsi del centrocampo, che tra un po’ avrà anche Florenzi. In attacco, detto che sarà utilissimo Defrel con la sua capacità di essere funzionale e dare equilibrio, mancano i gol di Salah. Da qualche parte li devi andare a prendere, altrimenti non compensi le sofferenze difensive con un gioco d’attacco adeguato”.