Roma & Lazio, c’è chi ride e c’è chi piange…

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Due stati d’animo agli antipodi, due situazioni diametralmente opposte. Queste sono le sensazioni che si respirano nella capitale nei giorni successivi al derby vinto in maniera netta dalla Roma nei confronti della Lazio. Una partita che se da una parte ha rilanciato la formazione di Rudi Garcia dopo la battuta d’arresto contro l’Inter, dall’altra ha inguaiato non poco i biancocelesti al terzo stop consecutivo in campionato. A tutto ciò si aggiunge una pausa che, a seconda degli umori del momento, piò assumere contorni esaltanti o devastanti.

I giallorossi hanno iniziato queste due settimane di sosta prima della ripresa a Bologna contro il grande ex Mattia Destro nel migliore dei modi. Gran parte della rosa è lontana da Trigoria causa gli impegni con le rispettive nazionali ma non mancano le buone notizie. Due su tutte: Francesco Totti e Kevin Strootman stanno rispettando le tabelle di marcia e l’olandese ha iniziato a correre in attesa di riprendere, intorno a dicembre, a lavorare in gruppo. La speranza dell’ambiente romanista è di avere a disposizione il fuoriclasse olandese per la fine di gennaio quando la stagione entrerà nel vivo. Il ritorno del numero 6 potrebbe essere il valore aggiunto nella corsa al titolo come ha ammesso lo stesso Walter Sabatini ieri pomeriggio. Il DS giallorosso, intervenuto alla presentazione di un libro, non si è sottratto alle domande dei cronisti e ciò che ha più incuriosito è la questione legata al portiere. Szczesny si sa è in prestito secco e trattare con l’Arsenal a giugno sarà molto complesso: per questo motivo Sabatini ha fatto capire di aver già bloccato un numero uno per la prossima stagione. Il nome? Rigorosamente top secret ma non è un segreto che Sirigu, Perin, Scuffet siano in cima alla lista delle preferenze, in attesa di capire cosa ne sarà del brasiliano Allison già opzionato. Ad oggi però non si pensa al futuro in casa Roma ma solo al presente: un presente che appare roseo, dall’alto di una classifica che parla da sola, di una squadra finalmente cinica e cattiva e di una compattezza di intenti che davvero, quest’anno, potrebbe fare la differenza.

Decisamente agli antipodi gli umori in casa biancoceleste. La terza sconfitta consecutiva, peraltro giunta nella stracittadina con la Roma, ha aperto molte domande e più di qualche crepa dalle parti di Formello. Tutto ciò che finora era rimasto sopito grazie ai risultati è inevitabilmente esploso dopo il derby. Pioli, purtroppo, fatica a ritrovare la sua squadra ed i giocatori non sembrano avere più le motivazioni dello scorso anno. Un mercato che ha lasciato più di qualche perplessità e malumori interni, frutto di una errata gestione di situazioni delicate come la fascia di capitano, hanno portato Biglia e soci in una condizione tutt’altro che invidiabile.

Partiamo dal mercato. È vero che sono arrivati giovani interessanti come Milinkovic e Kishna più un giocatore di esperienza come Matri ma da soli non possono certo garantire quel salto di qualità che ci si aspettava o la possibilità di competere, ad alti livelli, su più fronti. Perché questa è un’altra grandissima differenza tra la passata stagione e quella attuale: lo scorso anno, infatti, i ragazzi di Pioli giocavano una sola volta a settimana ed erano liberi da pensieri e pressioni. Ora, invece, non solo hanno dovuto modificare la preparazione per preparare il preliminare di Champions, poi fallito, ma si ritrovano a giocare tre volte a settimana con un gruppo che non sembra essere più compatto come un anno fa. Troppi, infatti, i malumori interni per non riflettersi sull’andamento in campionato mentre, per ora, fuori dai confini si tiene botta visto il livello non eccelso delle avversarie del girone di Europa League. La questione legata alla fascia di capitano, finita sul braccio di Biglia ma che ha indispettito, non poco, i vari Candreva, Lulic, Radu; alcuni mancati rinnovi tra cui quello di Marchetti; i mal di pancia, e forse la voglia di andar via, degli stessi Biglia e Candreva a cui si aggiunge Felipe Anderson. Un mix micidiale che rischia di esplodere in queste due settimane di sosta. Pioli ha la fiducia della società la quale, però, si aspetta un’inversione di tendenza si dalla ripresa del campionato: le gare con Palermo ed Empoli sembrano adatte per riprendere il feeling con la vittoria e per rimettersi in carreggiata. Due esami da non fallire per spegnere, sul nascere, un incendio che, al contrario sarebbe difficilmente arginabile…