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As Roma, Pallotta arruola Joseph DaGrosa e molla Friedkin: i dettagli

Roma Joseph DaGrosa
Foto wikicommons

Roma Joseph DaGrosa il nuovo socio di Pallotta

E’ sempre più un romanzo di appendice la cessione dell’As Roma da parte di James Pallotta. Il nuovo capitolo lo mette in scena l’edizione oggi in edicola del quotidiano La Repubblica. Secondo il giornale romano se il finanziere di Boston ha lasciato sfiorire la trattativa con il texano Dan Friedkin, lo ha fatto per due motivi: “gli fa quasi male lasciare da sconfitto una Roma che gli ha regalato quella vetrina mediatica che non aveva mai avuto e poi perché è convinto di chiudere l’operazione ad un prezzo migliore dei milioni offerti dal Friedkin Group”.

Le tappe della cessione

Ripercorriamo velocemente le tappe della vicenda. Tutto è iniziato nell’autunno del 2019 quando, prima di completare la ‘due diligence’, la Roma è stata valutata 700 milioni. Visto lo stato dei conti, Friedkin ha formulato una prima offerta di 660 milioni, condizionata però dall’esito del mercato invernale che prevedeva le cessioni di Pastore, Perotti, Nzonzi e Juan Jesus. Macigni sul bilancio giallorosso. Le trattative non si sono sostanziate e a fine febbraio il magnate texano ha recapitato una seconda offerta di 610 milioni di euro per scendere, nel periodo tra il 15 e il 28 maggio, a 575 milioni.

Roma Joseph DaGrosa al posto di Friedkin

Nel frattempo, però, Pallotta, sempre secondo La Repubblica, ha continuato a guardarsi intorno e, tramite alcuni mediatori, ha incrociato la strada di Joseph DaGrosa, “ex proprietario del Bordeaux società che ha comprato per 114 milioni nel 2018 insieme alla società King Street, cui a dicembre ha ceduto le quote”.

Chi è Joseph DaGrosa

Joseph DaGrosa è un finanziere che, come Pallotta, lavora alla valorizzazione di asset industriali e commerciali per poi cederli al miglior offerente. Gestisce in prima persona un fondo di private equity, il General American Capital Partners di Miami oltre ad essere il fondatore del Founding of MapleWood Partners e del 1848 Capital Partners. Joe DaGrosa, come ha rivelato di recente allo Shield Gazette di Newcastle, ha in animo di creare un network di club di calcio sul modello City Football Group, la holding che ha in corpo Manchester City, New York City FC, Melbourne City FC, Yokohama F. Marinos, Girona FC e altri club minori. Esiste davvero una grande opportunità per costruire una piattaforma simile al City Football Grouprivela il finanziere nato a New York nel 1964 da una famiglia originaria della Basilicata  –  in un periodo di tempo molto più breve e ad un costo molto più basso. Loro hanno fatto un ottimo lavoro, ma l’effetto del COVID-19 ha portato a possibilità che non esistevano. Pensiamo che sia un ottimo modello, ma siamo in un momento in cui pensiamo che possa essere fatta la stessa cosa in meno tempo e a prezzo più basso. Vorremmo avere il nostro primo club entro settembre o ottobre”

Il futuro immediato

Ad oggi, ovviamente, è prematuro dire se questo scenario può andare in porto. Ma Pallotta è comunque obbligato a trovare soluzioni economiche nell’immediato pena svendere i gioielli della rosa. L’assemblea dei soci del 26 giugno si avvicina e il debito consolidato del club è vicino alla soglia dei 300 milioni. Il punto resta il valore effettivo del club che, secondo KPMG, il 1 gennaio 2020 era di 602 milioni ma che oggi, dopo l’emergenza coronavirus si è svalutato del 20-25%. Si torna cosi al punto di partenza con due strade diametralmente opposte. La prima è quella che porta ad una cessione sottocosto, la seconda, quella che al momento sembra la più solida, è quella di farsi affiancare da un socio forte, scommettere tutto sulla ratifica del progetto Stadio di Tor di Valle e, tra dodici mesi, rimettere la Roma sul mercato sperando che la situazione economica sia migliorata. L’advisor Goldman Sachs, nel frattempo, ha ricominciato ad inviare il dossier As Roma ai potenziali acquirenti, e il primo a riceverlo è stato proprio Joseph DaGrosa.

 

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