Roma, Di Francesco ha ottenuto il massimo finora: il primo bilancio giallorosso
Non era facile ripartire questa estate dopo l’ennesimo ribaltone in casa giallorossa. Via un tecnico esperto come Luciano Spalletti, anche se il rapporto con la piazza romana era giunto ai minimi storici. Nuovo allenatore, un uomo che ha fatto la gavetta nelle serie minori e che tornava a Roma dopo quattro stagioni e uno Scudetto (anche se non da protagonista) con la maglia della ‘Lupa’. Nuovo anche il direttore sportivo, che dà definitivamente il ‘La’ alla rinnovata era dopo quella di Walter Sabatini. Un mercato non da grande squadra, dovuto alle cessioni di due colonne come Salah e Rudiger, venduti comunque a peso d’oro da Monchi. Nessun top player acquistato, fatta eccezzione per il colpo finale rappresentato da Patrick Schick (che ha ancora tutto da dimostrare). Tra tante incognite la squadra di Di Francesco si riscopre solidissima e con una grande organizzazione di gioco, una squadra che per alcuni aspetti ricorda quella del primo Garcia. Finora soltanto la pioggia di Genova e le piuttosto sfortunate sconfitte contro Inter e Napoli hanno tolto la possibilità alla Roma di essere in testa.
Roma, il capolavoro di Di Francesco: giocatori rinati e grande Champions
Il grande merito dell’ex tecnico del Sassuolo è stato soprattutto quello di far rinascere giocatori che sembravano ormai finiti nel dimenticatoio. Esempio calzante riguarda Kolarov: l’ex laziale è stato pagato appena 5 milioni dal Manchester City ed è diventato già uno dei leader della squadra. Tornato in Italia per rimettersi in gioco a 31 anni, il terzino serbo ha già realizzato 3 reti decisive in questa prima parte di stagione, oltre a dare grande equilibrio nelle due fasi. Altri giocatori rivitalizzati rispondono al nome di Juan Jesus, Allison ed El Shaarawy. Il difensore sta trovando molto spazio accanto a Manolas, mentre il portiere, dopo alcune difficoltà in passato, si sta dimostrando uno dei migliori del campionato. Stesso discorso per il ‘Faraone’, il quale sta ritrovando continuità e gol decisivi. Se a tutto questo si aggiungono le certezze come Dzeko e Nainggolan, ecco che il giusto mix è servito.
Il vero capolavoro di Di Francesco è stato però in Champions League. Dopo un avvio stentato contro Atletico e Qarabag, la Roma ha compiuto il salto di qualità mano a mano che la difficoltà dell’avversario saliva. Il pareggio dopo la rimonta a Londra e la schiacciante vittoria al ritorno contro il Chelsea certificano una crescita che a Trigoria non vogliono che si interrompa. L’unico punto interrogativo è rappresentato da Schick, che per i troppi problemi fisici ha giocato solamente 17 minuti. Se Di Francesco saprà collocare il ceco e farlo rendere al massimo, allora questa Roma sarà un osso duro per tutti.