Si doveva giocare a porte chiuse, bufera in rete e sui social
La salute prima di tutto no? Tutelare lo stato di benessere degli italiani in cui si aggira il covid 19, più comunemente Coronavirus, era il primo pensiero, vero?
In serie A, non funziona così. Era previsto, che su 10 partite del massimo campionato italiano, 6 sarebbero state giocate a porte chiuse.
Invece no, si è deciso, che le 6 gare, si giocheranno il 13 maggio, alla penultima giornata di campionato, e tra queste c’è Juventus-Inter, gara decisiva per lo Scudetto.
Social in rivolta, bufera mediatica, perché sappiamo, che il derby d’Italia avrebbe portato incassi alla società degli Agnelli, ma inizialmente si era deciso di giocarla senza pubblico per tutelarli del contagio.
Ora parte una domanda, se la Juventus avrà 4 punti in più all’ultima giornata, che sfizio c’è a farla giocare? giocarla domani, ha un altro senso, mancherebbero 13 partite che potrebbero cambiare l’esito del campionato.
Invece no, la Figc cade ancora, non s’impone, il denaro è più importante, anche della salute delle persone. E chi ne trae vantaggio è la Lazio, che potrebbe essere prima domani.
Andrea Agnelli, aveva deciso di non rimborsare i tifosi della Juventus, dopo la decisione di giocare a porte chiuse, ed ecco che scatta la decisione.
Avrà lo stesso comportamento la Figc, in una probabile gara di lotta salvezza?
Poco ci crediamo, i soldi, gli sponsor e gli incassi, vengono prima.