Fassone blinda Montella
Se da un lato emergono i primi dettagli di come Yonghong Li sia riuscito a completare l’acquisto del Milan da Silvio Berlusconi grazie al fondo americano Elliott (303 milioni di euro di prestito di cui 180 per garantire il closing, 73 per le banche creditrici e 50 per lo sviluppo del club) dall’altro il braccio operativo Fassone sta pianificando il Diavolo che verrà; la prima mossa in assoluto sarà quella del rinnovo del contratto di Vincenzo Montella a cui seguiranno quelli di Suso e Donnarumma e infine il nuovo AD rossonero ci si dedicherà al mercato.
Rinnovo di Vincenzo Montella, i dettagli dell’accordo
Secondo quanto riferisce MilanNews attingendo alla fonte di Repubblica di questa mattina, il Milan è pronto ad offrire a Vincenzo Montella, che è in scadenza nel 2018, un anno di contratto in più (giugno 2019) e un sensibile ritocco dell’ingaggio, che dovrebbe passare da 2,2 a 3 milioni di euro a stagione. Il tecnico milanista avrà inoltre la possibilità di partecipare alle strategie di mercato e questo rappresenta per l’ex Aereoplanino un grandissimo attestato di stima e fiducia
I controlli di Elliot
Sempre MilanNews entra nel dettaglio di come il Fondo Elliot sarà di fatto il revisore dei conti dei nuovo Milan Cinese. Citando l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport sottolinea che: “il fondo di Paul Singer non eserciterà una forma di controllo diretta o di veto sulle operazioni di mercato, ossia non dirà a Fassone cosa fare e cosa non fare, per esempio, in merito al rinnovo di Donnarumma, ma gli chiederà di rispettare il piano finanziario. Per farlo, saranno effettuati controlli bimestrali sul bilancio, dove il primo parametro di riferimento sarà il dare/avere. In caso di disallineamenti rilevanti, il Milan dovrà fornire motivazioni e rimedi”.
Questo controllo avrà due canali: un report scritto bimestrale, con i numeri dei 60 giorni bimestre precedenti; incontri periodici fra il CDA rossonero e un comitato di verifica appositamente creato da Elliott. Il fondo USA ha inoltre preteso ampie rassicurazioni dalla nuova dirigenza sulla volontà di trattenere i Big e di investire.