Riforma Campionati FIGC, salta la Serie B a due gironi
Come anticipato da Sport Paper il Consiglio della FIGC, convocato per il 25 giugno, non si è limitato ad una burocratica gestione dell’esistente ma ha messo le mani nel corpo vivo del sistema calcio italiano. Si è messo in moto il meccanismo della Grande Riforma dei Campionati FIGC. Non è ancora chiara la tempistica, la formalizzazione del procedimento né se la riforma andrà in vigore già nel 2020-2021 ma le nostri fonti, interne e qualificate, alle leghe principali ci fanno sapere che il dado è tratto. Alla fine la partita a quattro tra Gravina, Balata, Ghirelli e Sibilia, con Dal Pino spettatore parzialmente interessato, si è chiusa con uno 0-0 o, se preferite visti i risultati pirotecnici di questo avvio di campionato, con un 3-3. La sostanza è che non ci sarà la Serie B a due gironi, come richiesto con forza da Balata, che però al tempo stesso incassa un aumento della percentuale dei diritti TV; la Serie C resta in piedi, ma perde 40 protagoniste; la Lega Nazionale Dilettanti vede l’ingresso nell’organizzazione degli esuberi della Lega Pro. La somma che fa il totale, come direbbe il grande Totò, è che i club professionistici scendono dagli attuali 100 a 60. Vediamo i dettagli.
La nuova Serie B
La “nuova” Serie B sarà sostanzialmente identica alla vecchia. Sarà sempre composta da 20 squadre, ci saranno sempre tre promozioni e tre retrocessioni ma ci sarà un salto economico importante. L’agio dei diritti tv passa dall’attuale 6%, diviso per 20 compagini, al 7% diviso tra 17. Le tre retrocesse dalla Serie A accederanno ad una compensazione simile al vecchio “paracadute” ma con una tassazione inferiore.
Riforma Campionati FIGC nasce la Serie C élite
La prima grossa novità riguarda la Serie C, che nel progetto viene soprannominata Serie C élite, nome non definitivo. La terza serie abbandona il campo grigio del semiprofessionismo e imbocca con nettezza la strada del professionismo. Sarà composta da un solo girone di 20 squadre, con tre promozioni e tre retrocessioni. A determinarlo saranno le classificate dal 2° al 6° posto di ognuno dei tre gironi della stagione 2019-2020, sottratta la compagine che andrà a fare compagnia in Serie B a Monza, Reggina e Vicenza che sarà sostituita dalla 7° del proprio girone. Si aggiungeranno le quattro retrocesse dai cadetti e la vincitrice della Coppa Italia di Serie C. Nel caso fosse già tra le promosse scalerebbe la finalista. Di fatto Ternana e Juventus U23 sono già dentro. I diritti tv saranno del 3% divisi tra le 20 compagini.
La nuova Lega Nazionale Dilettanti
L’ultimo tassello riguarda la Lega Nazionale Dilettanti che all’attuale Serie D affiancherà una sorte di Serie C2 dantan o meglio una Serie D élite. Sarà composta dalle 9 formazioni che sono state dichiarate vincitrici dei gironi della Serie D 2019-2020 e dalle formazioni non coinvolte nella Serie C élite. Le restanti saranno ripescate tra le seconde dell’attuale Serie D e tra le semifinaliste della Coppa Italia di categoria . Il totale in questo caso farà 60 e si avranno quindi tre gironi da 20 squadre con una solo promozione in Serie C élite a girone e tre retrocessioni. Le squadra che comporranno la Serie D élite potranno configurarsi come Associazioni Sportive Dilettantistiche con tutti i vantaggi fiscali del caso. L’attuale Serie D diverrà di fatto la 5° serie ma sono previste importanti compensazioni a livello economico. Come detto non siamo ancora in grado di darvi i tempi di avvio né se le votazioni inizieranno già tra oggi e domani o in un prossimo consiglio federale. Ma la Riforma si farà.