58 contro 56. Appena due punti separavano Barcellona e Real Madrid prima dello scoppio della pandemia e della conseguente sospensione del campionato spagnolo.
Quique Setién, tecnico Blaugrana, aveva detto che sarebbe stato giusto assegnare il titolo ai suoi ragazzi, se non si sarebbe potuto ripartire. Lo smentisce completamente, da parte Blancos, Thibaut Courtois. Il portiere, alla tv pubblica belga, sostiene la totale ingiustizia di un titolo assegnato agli acerrimi rivali senza giocare. A convincere ulteriormente il 27enne nato a Bree ci sono gli scontri diretti. Infatti, dopo il pareggio senza reti al Camp Nou di dicembre, il Real era riuscito ad ottenere una convincente vittoria per 2 a 0 davanti al proprio pubblico.
Il pensiero di Courtois sembra il più sostenuto, al momento, in Spagna, soprattutto dal presidente della Liga Tebas che, qualche giorno fa, sosteneva fosse più pericoloso andare in farmacia rispetto ad allenarsi. Per giocare subito, però, è necessario disputare le partite a porte chiuse, per evitare un altro aumento vertiginoso dei contagi (in Spagna, hanno contratto il virus circa 220mila persone). In direzione opposta va, invece, la federazione spagnola, che organizza la Coppa del Re e ha accettato la richiesta delle due finaliste, Real Sociedad e Athletic Bilbao, di giocare con il sostegno dei propri tifosi. Le due squadre, che avevano eliminato proprio Real Madrid e Barcellona ai quarti di finale, si sfideranno, dunque, probabilmente dopo la scoperta del vaccino contro il Coronavirus rinunciando, soprattutto i biancorossi ora fuori dalla zona UEFA, ad un posto nella prossima Europa League.