Qual è la vera Roma?

Roma

La chiave di volta della stagione della Roma, forse, ha un momento ben preciso. Partita contro il Bayer Leverkusen minuto 57, risultato fermo sul 2 a 2: con i giallorossi completamente in barca, Hernandez sfrutta un rimpallo e si invola, da solo, verso la porta difesa da Szczesny. Lì, in quei pochi secondi, sarebbe potuta cambiare la storia attuale di Garcia e dei suoi ragazzi: se l’attaccante messicano avesse segnato il 3 a 2 in favore degli ospiti probabilmente la Roma sarebbe crollata psicologicamente e non solo sarebbe uscita dalla Champions ma avrebbe avuto ripercussioni anche in campionato dove domenica pomeriggio l’attende il derby.

Invece a scacciare paure ed incubi ci ha pensato un ragazzone greco che ha letteralmente sradicato il pallone dai piedi di Hernandez e tenuto la sua squadra a galla. L’importanza di questo intervento di Manolas si capirà, probabilmente, solo nelle prossime settimane. Restare in partita in quel momento, una partita folle e senza senso che solo la Roma attuale può disputare, ha permesso ai capitolini di riordinare le idee e poter, alla fine, chiudere in trionfo.

Una vittoria, quella ottenuta contro la squadra della aspirine, che riporta Pjanic e compagni al secondo posto in classifica aumentando in maniera esponenziale le chance di qualificazione agli ottavi. Tutto si deciderà, probabilmente, all’ultima giornata quando la Roma ospiterà il Bate Borisov e il Bayer riceverà il Barcellona.

La domanda però che ora tutti, dentro e fuori le mura di Trigoria, si fanno è la seguente: ma quale è la vera Roma? E da cosa nascono questi improvvisi black out che, in pochi minuti, rovinano tutto ciò che di buono è stato fatto in precedenza?

Sicuramente sono problemi mentali perché fisicamente i giocatori stanno molto bene: manca la concentrazione che deve essere altissima per tutti i novanta minuti; manca il killer instict che differenziale grandi squadre da quelle che potrebbero esserlo ma non fanno mai il salto di qualità. Se i giallorossi dovessero colmare queste lacune ormai croniche, e magari riavere a febbraiogiocatori del calibro di Strootmane forse Benatia, allora l’annata potrebbe regalare tante gioie in casa romanista. In caso contrario si rischierebbe una seconda parte di stagione complicata e che a giugno prevedrebbe, senza altra possibilità, confronti tra allenatore, giocatori e società.

La Roma però non ha neanche il tempo di gioire della vittoria europea che dovrà subito lanciarsi verso il derby di domenica pomeriggio con la Lazio. Rudi Garcia, che dovrà rinunciare a Pjanic, squalificato, Totti e Strootman, infortunati, si augura di poter recuperare uno, o più di uno, tra De Rossi, Florenzi e Maicon, usciti della sfida contro i tedeschi con problemi muscolari da verificare. Ad oggi i giallorossi manderebbero in campo una formazione largamente rimaneggiata, soprattutto a centrocampo, dovendo fare di necessità virtù. Ci sono però ancora tre giorni nei quali si farà di tutto per mandare in campo gli infortunati di Champions. Con la speranza che, insieme ai giocatori ai box, si recuperino anche grinta e cattiveria agonistica che durino novanta minuti: black out come quelli contro il Bayer Leverkusen, contro la Lazio, potrebbero essere pagati a caro prezzo…

ph: SALE/Komunicare.it