PSG, partita strepitosa di Neymar contro l’Atalanta

Neymar

Ieri sera il Paris Saint-Germain si è qualificato a fatica alle semifinali di Champions League. E’ una giornata storica, visto che non accadeva da 25 anni. Era la stagione 1994/95 e ci giocava un certo George Weah. La partita è stata più difficile del previsto perché l’Atalanta era uno spauracchio per tutti, ma la qualità tecnica del PSG era nettamente superiore. In realtà, i nerazzurri erano l’unica squadra in campo, in grado di attaccare e difendere con coesione. I parigini invece si sono dimostrati una banda composta dai migliori interpreti al mondo che, senza spartito e alcuna prova, sono riusciti alla fine (o meglio, nel recupero) a non stonare.

Champions League, Neymar spinge il PSG in semifinale

Il frontman è stato di certo Neymar da Silva Santos Júnior, che ieri ha giocato da campione vero. Attribuirgli un ruolo non sarebbe sensato perché non aveva una posizione fissa in campo. Da puro cavallo di razza, era ovunque e quasi impossibile da fermare. Per dargli fastidio servivano almeno 3 uomini, perché il primo veniva saltato con il controllo orientato e il secondo era destinato a subire un tunnel. A inizio partita Neymar ha aperto voragini in questo modo. Due buchi enormi gli hanno aperto la strada verso la porta, di cui però non è riuscito ad approfittare per errori ancor più giganteschi. Al fuoriclasse è mancato il cinismo. Strano, ma non così tanto, visto che più gli risuona nelle orecchie l’inno della Champions e più perde di lucidità. Due anni fa, per esempio, ha deliziato il Bernabeu con una prestazione molto simile. Erano gli ottavi di finale e il Real Madrid avrebbe poi vinto la coppa per la terza volta consecutiva. Con la sua qualità, O’Ney ha incantato persino Florentino Perez tanto che pare abbia sempre una mezza idea di comprarlo. Dopo la partita di ieri sera, come dare torto al presidente dei Blancos? Nel secondo tempo Neymar non era un giocatore, ma l’intera squadra. Partiva da metà campo e arrivava al limite dell’area. Toccava tutti i palloni, batteva ogni calcio di punizione ed era l’unica vera minaccia prima dell’ingresso di Mbappé. Un leader totale, che ha spinto il PSG alla vittoria con un assist e un passaggio incantevole per il compagno francese. E’ un grande vantaggio averlo dalla propria parte, ma può rivelarsi un problema. Di fronte a squadre meglio organizzate in fase difensiva, non avere opzioni aggiuntive oltre al proprio miglior giocatore potrebbe non permettere di andare in rete. Pericolo vissuto ieri sera per 90 minuti.