“Ho scelto Napoli perché sono convinto che posso dare ancora tanto. Quest’anno ci possiamo divertire e possiamo dar fastidio a tante squadre”. Dopo l’esordio di ieri nella prima amichevole estiva contro l’Anaune Val di Non, Leonardo Spinazzola si presenta così ai tifosi azzurri: “Conte? Dopo tanti anni siamo qui a lavorare insieme e questo sicuramente ha inciso tanto sulla mia scelta come la squadra che è molto forte – ha detto l’esterno arrivato a parametro zero dalla Roma – Lukaku è stato un mio compagno, è un mio amico, abbiamo un grande rapporto. Ma non abbiamo parlato di Napoli. Aspettiamo…”.
Spinazzola: “Conte diverso da Mourinho, non devo rilanciarmi, posso far bene anche a destra”
Cos’è l’effetto Conte? “Il mister ci spinge oltre ogni limite, anche una banale tattica diventa una corsa mentale e fisica. Ha dei concetti che sono molto validi. Se ascolti le sue parole e le sue idee sono grandi concetti”.
Infortuni in carriera? “Non è vero che faccio poche partite, ho avuto un incidente incredibile ma nei due anni precedenti avevo fatto 78 partite, ma sembra ne faccia dieci all’anno. Va bene così. Io non devo rilanciarmi, devo solo continuare come negli ultimi due anni che sono stati belli”.
Tornerai ai livelli dell’Europeo del 2021? “Penso che Conte potrà darmi una grande mano, tra un mese il mio stato di forma sarà molto più alto di un anno fa. Spero di fare una grande annata sia per me che per il Napoli”.
I punti forti? “La mia corsa, la mia imprevedibilità. I punti deboli, invece, sono un pochino la fase difensiva, ma ogni anno cerco di migliorarmi”.
Da dove può ripartire il calcio italiano? “Abbiamo fatto ottime cose anche in Europa, peccato per la Nazionale ma per i club gli anni precedenti abbiamo fatto belle cose”.
Impatto con la città? “Molto bello. Mio figlio più grande si è subito catapultato nella realtà di Napoli, già seguiva Maradona nei video, vuole sapere tutti i giocatori più forti della storia e gli ho detto di Maradona e subito mi ha chiesto la maglia. Io e mia moglie siamo rimasti impressionati dalla città, siamo stati due giorni, ci ha fatto un’ottima impressione”.
Puoi giocare anche a destra? “Conte a noi quinti ci chiede di andare anche dentro al campo e scambiarci col numero dieci, coi nostri esterni per variare molto il nostro gioco. Anche a destra mi trovo a mio agio grazie al mio passato da esterno alto, in quella posizione posso fare bene”.
Paragone con Zambrotta? “Come me è stato un esterno alto andato poi a fare il terzino. Abbiamo caratteristiche diverse, ma è un mio punto di riferimento”.
Differenze con gli allenamenti alla Roma?
“C’è più tattica con Conte, riconosco un gioco più simile a Gasperini per concetti. A Roma con Mourinho usavamo molto il 3-5-2 e non il 3-4-3 classico”.