Sotto il segno di José Altafini. L’ex giocatore brasiliano, intervenuto alla tavola rotonda del Premio Renato Cesarini andato in scena a Senigallia (An), ha detto la sua riguardo al panorama dei procuratori sportivi: “Io nel 1958 sono stato il primo calciatore che ha avuto non proprio un procuratore ma una persona che guidava e curava i miei affari che era mio zio – così José Altafini davanti a una platea composta da sportivi e professionisti del settore – Non veniva trattato benissimo, ha passato momenti duri, lo insultavano, veniva utilizzato anche il termine mercenario. Da allora sono nati molti procuratori. Devo dire che in Brasile ce n’erano diversi e come sapete dal Brasile sono poi arrivato a vestire la maglia del Milan. Oggi in linea generale ci sono senza dubbio tanti bravi procuratori. Ce ne sono centinaia di migliaia e sono la fortuna dei calciatori perché sono davvero bravissimi. Ricordo molto bene gli anni di Caliendo, è stato uno dei primi, da lì i giocatori hanno iniziato a guadagnare soldi. Caliendo era procuratore di Roberto Baggio. Ribadisco che oggi i procuratori sono bravissimi e rivestono un ruolo estremamente importante“. Questo il pensiero sincero e la risposta di Altafini riguardo al pianeta dei procuratori. “Forse oggi hanno troppo potere, il lavoro di procuratore è diventato una giungla“, la risposta di Alessio Tacchinardi, ex centrocampista della Juventus.
Al Premio Renato Cesarini tenutosi mercoledì sera a Senigallia – vinto da Kevin Lasagna e condotto da Luca Marchetti Sky, Sandro Sabatini Mediaset e Luigi Brecciaroli (n1 Aranciatv che ha seguito con grande passione e puntualità l’evento) – hanno partecipato, tra gli altri, i presidenti Massimo Ferrero (Samp) e Fabrizio Corsi (Empoli), l’allenatore Fabrizio Castori, Enrico Varriale e Josè Altafini (Juventus, Milan e Napoli) e altri personaggi del mondo dello sport. Nell’edizione 2020 vinsero Cutrone, Caicedo e Mertens a pari merito e furono assegnati prestigiosi riconoscimenti, fra gli altri negli anni, ad Arrigo Sacchi, Ariedo Braida, Fabrizio Ravanelli, Morgan De Sanctis, Massimo Pulcinelli (patron Ascoli Calcio), Stefano Barigelli (Direttore Gazzetta dello Sport), Piercarlo Presutti (Caporedattore dell’Ansa Sport), Enrico Varriale (Rai), Andrea Balzanetti (Caporedattore quotidiano Corriere della Sera), Luca Marchetti (giornalista Sky Sport esperto calciomercato), Daniele Bartocci (miglior giornalista sportivo giovane), Xavier Jacobelli (Tuttosport) e Daniele Massaro (Milan). Il premio Renato Cesarini si assegna dal 2016: la prima edizione fu vinta da Eros Pisano (Hellas Verona), in seguito da Dybala, Zapata e Immobile (a pari merito), Barella (Cagliari, 2018),Ciofani (Frosinone) e nel 2020 a pari merito da Cutrone, Caicedo e Mertens. Nelle passate edizioni fu assegnato uno speciale premio anche a Zdenek Zeman.