Tottenham-Arsenal 2-1 (19′ Son, 81′ Alderweireld; 16′ Lacazette)
Ieri, oggi e domani, prima di ogni match, in Gran Bretagna si osserva un minuto di silenzio per ricordare Jackie Charlton, uno dei migliori e più simpatici difensori della storia del calcio inglese. Questo pomeriggio servirebbe all’Arsenal un giocatore come la colonna del Leeds e dell’Inghilterra (con cui Charlton ha vinto il mondiale casalingo nel ’66). I Gunners infatti, come al solito, mostrano grandi limiti nel reparto arretrato, che trovano conferma nei 2 gol subiti. Al 19′ Kolasinac esagera nella lunghezza del passaggio laterale per David Luiz, che per di più non è un fulmine. Va a velocità super invece Son, che con uno scatto bruciante è davanti a Martinez, superato con un pallonetto preciso. Passa una partita bella, ricca di emozioni e occasioni da entrambe le parti, ma poi rovina tutto Mustafi. Il tedesco non marca sul calcio d’angolo all’81’ Alderweireld, che può colpire di testa indisturbato. Il Tottenham merita la vittoria, ma è giusto che ottenga i 3 punti attraverso il fuoco della sofferenza. L’Arsenal infatti crea molto con il suo miglior giocatore, Aubameyang, che si fa sempre in quattro per segnare. Oggi ci va soltanto vicino, mentre riesce a metterla dentro Lacazette con un gol bello come tutta la partita. Il francese riceve palla al limite dell’area, rallenta e, quasi da fermo, concentra tutta l’energia sul suo piede, che calcia in modo potente e preciso all’incrocio dei pali. A proposito di legni, ne vengono colpiti 2, uno per parte. Prima Davies e poi Aubameyang abbelliscono in modo ulteriore una delle tante grandi partite di Premier League.
Aston Villa-Crystal Palace 2-0 (45+4′, 59′ Trezeguet)
E’ ricca d’emozioni anche la gara fondamentale per l’Aston Villa, che manda un segnale chiaro agli avversari: la lotta per salvarsi è ancora aperta. Dopo le vittorie ieri di West Ham (4-0 sul Norwich) e del Watford (2-1 contro il Newcastle) e la retrocessione matematica del Norwich, la squadra di Smith è arrivata alla resa dei conti. Decide la partita colui che diventa decisivo nei momenti topici della stagione. Ha sulle spalle il numero 17 e oggi segna 2 gol alla Trezeguet, da vero opportunista dell’area di rigore. Si chiama Mahmoud Ibrahim Hassan, ma il mondo lo conosce proprio come Trezeguet. Si era già dimostrato fondamentale con la rete allo scadere in semifinale di coppa di lega contro il Leicester. Tra l’altro, quello è l’ultimo match vinto dall’Aston Villa prima di oggi. Ancora Trezeguet quindi fa gioire i Villans, dopo 4 sconfitte e 2 pareggi dalla ripresa. C’è chi ha fatto peggio e si tratta proprio del Crystal Palace, che ha vinto soltanto una partita da quando si è ricominciato a giocare. Logico quindi che la partita di oggi sia molto tesa perché il Villa è obbligato a fare punti, ma non solo. Prima della gara infatti, al giocatore di punta del Palace, Wilfried Zaha, vengono indirizzati sui social insulti razzisti e minacce da una persona che crede di essere un tifoso dell’Aston Villa. Tutto documentato e mostrato pubblicamente sui profili dell’attaccante delle Eagles. Il particolare più sorprendente è che questo tale che evidentemente sa leggere e scrivere, non riesce a comprendere il chiaro messaggio che su ogni campo inglese tutti comunicano attraverso il gesto simbolico di inginocchiarsi a terra. Non ha ancora capito che il mondo del calcio è un club così tanto esclusivo che accetta proprio tutti, salvo i razzisti come lui. La partita non può che essere tesa e ricca di pressione. Infatti al 25′ un’incomprensione tra Zaha e Mings genera una rissa, che trova il suo acme dopo il triplice fischio dell’arbitro. Si riforma il mucchio di corpi, che Atkinson districa con un cartellino rosso per Benteke.
Bournemouth-Leicester 4-1 (65′ Stanislas [r], 67′ Solanke, 83′ Evans [a], 87′ Solanke; 23′ Vardy)
Un’espulsione condanna anche il Leicester. La squadra di Rodgers pare in controllo quasi totale sulla partita. Passa in vantaggio con il solito Vardy che approfitta di un errore pacchiano di . Il numero 26, invece di spazzare, tenta un improbabile colpo di tacco da dentro l’area. L’attaccante delle Foxes che fiuta le occasioni da gol a chilometri di distanza, può solo azzannare il grande regalo. La follia però non ha limiti. Il Leicester infatti butta via la vittoria. Basterebbe gestire il vantaggio limitando le penetrazioni del Bournemouth. Schmeichel invece rinvia addosso a Ndidi, Wilson recupera palla e viene steso in area. Calcio di rigore netto trasformato da Stanislas. Passano appena 2 minuti e le Cherries regalano una nottata di sonno al loro allenatore. Howe, prima della partita, ha detto che il suo primo e unico pensiero appena si sveglia è la salvezza del suo Bournemouth. Solanke segna il 2-1, dentro la porta finiscono pallone, Wilson e Soyuncu. Il turco calcia la caviglia dell’attaccante avversario e viene quindi espulso. Il Bournemouth alla fine dilaga, mentre il Leicester tira un calcio alle sue speranze di superare il Chelsea in classifica. Ne può approfittare il Manchester United (domani alle 21 contro il Southampton), ma sorride anche il Wolverhampton.
Wolverhampton-Everton 3-0 (45+2′ Jimenez, 46′ Dendoncker, 74′ D. Jota)
Il Wolves infatti conquistano 3 punti d’oro nella corsa europea. Carlo Ancelotti, da intelligente stratega, cerca di limitare la temibile potenza offensiva degli avversari. L’Everton gioca con una difesa a 5 molto fluida con due terzini sulla sinistra, Digne (in posizione più centrale) e Baines. In questo modo i Toffies sperano di fermare la velocità e la forza di Adama Traoré. Lo spagnolo però non parte titolare e allora il vero pericolo si chiama Daniel Podence, che approfitta di 2 cambi forzati tra le fila dei blu di Liverpool. Escono infatti Mina e Baines tra la fine del primo e l’inizio del secondo tempo. Il Wolverhampton quindi approfitta del riassestamento difensivo per colpire. Prima, Podence con una veronica manda al bar Digne, che lo stende in area. Poi, Dendoncker spizza la palla di testa mal marcato dal debuttante Branthwaite su un calcio di punizione. La squadra di Espirito Santo merita senza dubbio la vittoria perché è l’unica che cerca di vincere la partita. Oggi un Everton non pervenuto forse perde l’ultima occasione per ritornare in corsa per l’Europa League.