Arsenal-Leicester 1-1 (21′ Aubameyang; 84′ Vardy)
L’Arsenal si sta rivelando il giudice della corsa Champions in Premier League. I Gunners sabato hanno battuto il Wolverhapton, stasera invece si è infranto sul loro muro il Leicester. Arteta sembra aver trovato la quadratura della squadra attorno a giocatori che si stanno rivelando fondamentali. Primo tra tutti, il coltellino multiuso Bukayo Saka. E’ cresciuto nelle giovanili dell’Arsenal come ala sinistra. Il club però aveva fin troppi attaccanti, quindi è diventato terzino. Ora invece c’è bisogno di un esterno destro, quindi cambia di nuovo posizione e funzione. Quando è chiamato a difendere lo fa egregiamente, ma colpire e affondare gli avversari è ciò che gli riesce meglio. Infatti contro i Wolves ha segnato, stasera si è inventato un assist per Aubameyang che doveva soltanto essere spinto dentro. L’Arsenal con il suo tridente affiatato (ai due già citati si aggiunge Lacazette) produce molto in fase offensiva, conduce un pressing organizzato e ripiega con costanza in difesa. Non è un caso che i Gunners dominino il primo tempo lasciando solo le briciole di qualche contropiede al Leicester. La ripresa segue lo stesso andamento. Squadra che gioca bene però non si dovrebbe mai cambiare. Purtroppo per Arteta si gioca ogni tre giorni e quindi al 71′ escono sia Saka che Lacazette. Il francese viene sostituito da Nketiah, che 4 minuti più tardi è già sotto la doccia. Non è una metafora legata all’incessante pioggia londinese che si è abbattuta sull’Emirates. Il ventunenne inglese infatti travolge il ginocchio di Justin con il piede a martello. L’arbitro viene richiamato dal VAR non seguendo la tradizione degli arbitri inglesi, molto restii a fare utilizzo dell’on field review. A Cavanagh bastano due replay per estrarre subito il rosso. E’ l’evento che cambia la partita. In 10 l’Arsenal abbassa molto il baricentro e il Leicester alla fine riesce a trovare il pareggio. Le Foxes però perdono 2 punti importanti perché giovedì (alle 21.15 contro l’Aston Villa) il Manchester United potrebbe andare a -1.
Crystal Palace-Chelsea 2-3 (34′ Zaha, 72′ Benteke; 6′ Giroud, 27′ Pulisic, 71′ Abraham)
Ad un punto, però di vantaggio, si è posizionato il Chelsea. La partita di oggi contro il Crystal Palace spiega in modo chiaro perché la Premier League sia così piacevole e appassionante. La squadra di Hodgson è già salva e non può lottare per le posizioni europee, ma ha onorato al meglio l’avversario. I Blues infatti dopo 30 minuti sono già avanti di due gol. Il Palace però risponde colpo su colpo obbligando il Chelsea a passare sempre per gli esterni e ad alzare i ritmi a livelli molto elevati. Così Zaha segna da 30 metri con la complicità del non impeccabile Kepa. Dopo la rete di Benteke, Lampard fa abbassare i suoi, ma non è una grande idea perché gli avversari rischiano a più riprese di portarsi a casa un punto. Prima del fischio finale si presenta l’occasione clamorosa sulla testa di Scott Dann, che colpisce il palo interno. La palla rimbalza al centro dell’area dove ci sono due giocatori del Palace liberi, ma entrambi sono sorpresi dal rimbalzo e restano pietrificati.
Watford-Norwich 2-1 (10′ Dawson, 55′ Welbeck; 4′ Buendia)
Per il dispiacere degli appassionati, in contemporanea con la partita di Selhurst Park si è giocata anche Watford-Norwich. Le due squadre dalla ripresa avevano perso tutti gli incontri disputati (tranne per il punto del Watford contro il Leicester). I Canaries ormai sono calati a picco perché anche oggi guadagnano zero punti. Alla prossima gara saranno aritmeticamente retrocessi, mentre la splendida rovesciata di Danny Welbeck porta una folata d’ossigeno al club dei Pozzo. Ora gli Hornets sono a +4 dal terzultimo Aston Villa.