Portogallo e Francia, a voi l’Europeo

326

Un mese esatto di gioco, 49 partite disputate e domani alle ore 21, allo “Stade de France” di Saint Denis, l’atto finale di Euro2016: Portogallo e Francia si sfideranno per succedere nell’albo d’oro del campionato europeo di calcio alla Spagna. Arbitrerà l’incontro l’inglese Mark Clattenburg, già fischietto dell’ultima finale di Champions League.

E’ stato un Europeo lungo, in quanto per la prima volta sono stati introdotti gli ottavi di finale visto che le Nazionali partecipanti sono state ben ventiquattro. Sarà un Europeo che verrà ricordato per tanti motivi: dal miracolo Galles alla Nazionale islandese e della “geyser sound” fatta con i propri tifosi; dalla Germania che ha battuto per la prima volta in una manifestazione internazionale l’Italia alla brutta Inghilterra di Hodgson; dai gol fuori dalla fisica di Cristiano Ronaldo ai rigori sbagliati di Zaza e Pellé; dalle lacrime di Barzagli e Buffon al bellissimo gol diXherdan Shaqiri in Polonia-Svizzera, una rete degna erede del gol di Van Basten contro l’Urss del 1988.

Per la quarta volta, la squadra organizzatrice arriva a giocarsi la finale: era capitato a Spagna, Italia e alla stessa Francia nel 1964, 1968 e 1984. E proprio i francesi sono l’ultima squadra organizzatrice non solo ad arrivare in finale, ma a vincere il trofeo. Le finali del 1960 e del 1984 vennero disputate al “Parco dei Principi”, mentre la partita di domani si disputerà nello stadio più importante del Paese, già teatro delle partite della Nazionale di rugby, lo “Stade de France”.

Gli iberici tornano in finale a distanza di dodici anni dalla precedente, persa malamente contro la Grecia, mentre i “galletti” sono alla finale numero trois e hanno vinto nel 1984 (giocata in casa) contro la Spagna guidati da un Michel Platini fantastique e nel 2000 in Belgio-Paesi Bassi con il golden gol di David Trezeguet.

Il Portogallo oltre alla finale persa all'”Estádio da Luz” di Lisbona, durante il corso degli Europei si è fermato tre volte in semifinale (nel 1984, nel 2000 e nel 2012), mentre i nostri “cugini d’Oltralpe” sono arrivati quarti nel 1960 e nel 1996 il loro cammino si fermò in semifinale (dal 1984 non di disputa più la finale per il terzo posto).

Chi vince domani sera rappresenterà la UEFA nella Confederation Cup che si terrà in Russia il prossimo anno, insieme ai padroni di casa, alla Germania, all’Australia, al Cile, al Messico, alla Nuova Zelanda e alla vincitrice della Coppa d’Africa che si disputerà all’inizio del prossimo anno.

Il percorso delle due Nazionali in questa manifestazione è stato diverso: inserito nel girone F, il Portogallo ha pareggiato tutte e tre le partite del girone (1-1 contro l’Islanda, 0-0 contro l’Austria, 3-3 contro l’Ungheria) e nella fase ad eliminazione diretta ha avuto la meglio (nonostante fosse una delle quattro migliori terze) sulla Croazia nei supplementari, sulla Polonia nei quarti di finale dopo i calci di rigore e ha battuto agevolmente il Galles per 2 a 0 nel penultimo atto; inserita nel girone A, la Francia nel suo girone ha totalizzato 7 punti su nove, sconfiggendo 2 a 1 la Romania nel match inaugurale, l’Albania 2 a 0 e pareggiato a reti bianche contro la Svizzera, mentre negli ottavi ha battuto la Repubblica d’Irlanda (2 a 1), l’Islanda (5 a 2) e la Germania (2 a 0): era dal Mondiale svedese del 1958 che la Francia non batteva in partite ufficiali i teutonici, quando Fontaine, Kopa e soci ebbero la meglio nella finale per il terzo posto contro la Nazionale di Rahn e Seeler.

Il sorteggio delle due squadre nella loro road to “Stade de France” è stato completamente diverso a livello di “spessore di avversari”, ma un vecchio motto calcistico dice che se si vuole vincere, bisogna battere tutti gli avversari, forti o deboli che siano.

Per la terza volta Portogallo e Francia si affrontano nella fase finale di un campionato europeo: nel 1984 e nel 2000 ebbero la meglio i Blues, che si imposero in entrambi i casi nei tempi supplementari, dopo l’1 a 1 dei tempi regolamentari (3 a 2; 2 a 1, con golden gol di Zinedine Zidane).

Sulle due Nazionali c’è però una spada di Damocle grande almeno come lo stesso “Stade de France”: se il Portogallo non dovesse vincere, questa volta diventerebbe un chiaro esempio di Nazionale bella e ricca di talenti ma al tempo stesso diventerebbe l’eterna incompiuta del calcio europeo; la Francia, squadra forte ma non come quella del biennio d’oro 1998-2000, grazie anche al tifo di casa, potrebbe davvero diventare una squadra esempio non solo di integrazione ma anche di testa, di capacità tecniche e balistiche non indifferenti, ma se non dovesse vincere i tifosi proverebbero (nei limiti) ciò che i tifosi brasiliani provarono dopo le delusioni del Maracanazo e del Mineirazo nel 1950 e nel 2014.

La finale di domani potrebbe anche decretare il vincitore del prossimo Pallone d’oro FIFA: Cristiano Ronaldo contro Antoine Griezmann.

Il numero 7 del CT Fernando Santos ha il vantaggio di avere tutta la squadra che gioca per lui, mentre per le petit diable di Macon il vantaggio sta nell’intera Nazionale francese, una squadra ricchissima di individualità con l’obiettivo di vincere l’Europeo.

Ronaldo ha avuto un avvio shock: la prima rete dell’asso di Funchal è arrivata alla terza partita del girone contro l’Ungheria (doppietta per lui) ed è apparso abulico dal gioco e sfortunato. Ed il palo colpito su calcio di rigore al minuto 79′ sullo 0 a 0 contro l’Austria è stato il sintomo che il giocatore del Real Madrid avrebbe potuto vedere la continuazione dell’Europeo dal divano di casa. Con la fase ad eliminazione diretta, invece, il numero 7 rosso-verde si è svegliato e ha fatto vedere numeri mirabolanti. E la rete del vantaggio contro il Galles con il suo super stacco di testa è stato un gesto tecnico con pochi eguali nel Mondo.

Per quanto concerne Griezmann, questo è stato il suo Europeo: partito molto in sordina, l’attaccante dell’Atletico Madrid è venuto fuori alla distanza segnando finora addirittura sei reti e i difensori portoghesi dovranno fare gli straordinari per placare la fame di gol del biondo attaccante classe 1991. Dopo una stagione importante a Madrid sponda colchonera, questo Europeo ha fatto capire che Antoine Griezmann sarà uno degli attaccanti da seguire con maggiore attenzione nei prossimi anni. E poi il numero 7 blues vorrà vendicarsi contro Cristiano Ronaldo e Pepe della sconfitta in Champions League, persa ai rigori dall’Atleti contro i blancos.

La sfida di Saint Denis metterà di fronte Rui Patrício contro Hugo Lloris; Pepe e Bruno Alves contro Olivier Giroud e Dimitri Payet; Ricardo Quaresma e João Moutinho contro Blaise Matuidi‘ e Paul Pogba; Ronaldo e Nani contro Bacary Sagna e Patrice Evra. Senza dimenticareVieirinha, José Fonte e Renato Sanches da una parte e Laurent Koscielny, Moussa Sissoko, N’Golo Kanté e Kingsley Coman dall’altra.

I portoghesi giocheranno con il coltello tra i denti per cercare quel primo alloro europeo svanito la sera del 4 luglio 2004 contro la matricola Grecia, mentre la Francia vorrà raggiungere Germania e Spagna con tre vittorie assolute nell’albo d’oro.

Portogallo-Francia passerà anche tra i piedi di due giocatori completamente diversi, ma molto complementari, fra loro: Ricardo Quaresma e Paul Pogba.

Il numero 20 portoghese pareva destinato ad una carriera brillantissima ma prima naufragò all’Inter e facendo poco o niente con Chelsea,Beşiktaş, Al-Ahli Club, Porto e ancora Beşiktaş. Mister trivela ha sfruttato la vetrina europea per far vedere qualche numero e qualche giocata pregevole. Oltre ad aver segnato il gol decisivo al 117′ contro la Croazia negli ottavi e calciato il rigore deciso contro la Polonia nei quarti. Per quanto concerne il talentuoso giocatore di Lagny-sur-Marne l’Europeo è stata l’occasione per consacrarsi come una stella di prim’ordine nel firmamento del calcio mondiale: dopo la brutta partita iniziale contro la Romania e la seguente panchina contro l’Albania, il numero 15 di Deschamps ha trascinato la Francia fino alla finale di Saint Denis. Il suo ruolo di diga davanti alla difesa a quattro lo ha esaltato e reso decisivo in tutte le altre partite. Si dice che ora possa valere 115 milioni. Forse tanti, ma sicuramente meritati.

Questo è anche l’Europeo dei record eguagliati o battuti. Spetta a Cristiano Ronaldo, capitano e trascinatore di questo Portogallo, la palma dei record: è l’unico calciatore ad aver segnato in quattro edizioni diverse ed il gol dell’1 a 0 contro il Galles è stato il suo nono gol segnato in un Campionato europeo, al pari di Michel Platini. A differenza di CR7, l’ex numero 10 francese le nove reti le realizzò in un unica edizione, quella del 1984, in cinque partite. Il talentuoso attaccante portoghese è anche il recordman di partite giocate (ventuno) comprendendo anche la partita di domani sera. Spetta comunque al secondo portiere della Spagna, Iker Casillas, il record di convocazioni (cinque).

Il Portogallo ha stabilito anche un altro record: la rete di Nani del momentaneo 1 a 0 contro l’Islanda (match conclusosi sull’1 a 1) è stata la 600a segnata in un Campionato europeo.

Ora la palla passa a Portogallo e Francia. I presupposti per una grande partita ci sono. Sarà il campo a parlare.