Pogba, l’Inter ci sta

Villareal Man United, risultato, tabellino e highlights
L'URLO DI PAUL POGBA

Campione del mondo, tetra-vincitore del campionato italiano, trionfatore in una Europa League, dotato di forza fisica e tecnica sopraffina mixate all’esplosività. E’ l’identikit di un giocatore di alto livello ed è la carta d’identità che Mino Raiola sta cercando di proporre al tavolo dei top club europei.

Non è una grande novità, il “Polpo Paul” è, da qualche tempo, insofferente. Infatti, dopo quattro anni trascorsi al Manchester United, la squadra che l’ha cresciuto, mollato e, alla fine, richiamato con centocinque milioni di buoni motivi, il centrocampista vorrebbe cambiare aria. La scelta è dettata da diversi pensieri, che circolano nella testa del francese: in primo luogo, giocare in una squadra più competitiva, che gli dia la possibilità di vincere più trofei, in particolare, la Champions League (solo sfiorata nel 2015 con la Juventus), ma anche, il desiderio di essere al servizio di allenatori che capiscano maggiormente le proprie attitudini, dopo i contrasti con Mourinho e gli alti e bassi con Solskjaer.

Il gruppo di società pronte a offrirgli la propria maglia si allarga sempre più. Infatti, dopo il Real Madrid di Zidane, che l’avrebbe voluto già la scorsa estate, il PSG e la Juventus, che, però, stando a Fabio Paratici, non sarebbe disposta a fare follie, si iscrive alle interessate, secondo la Gazzetta dello Sport, pure l’Inter.

In nerazzuro, il giocatore ritroverebbe in panchina il fautore della sua esplosione juventina, Antonio Conte, oltre a colui che ebbe l’intuizione di portarlo in bianconero a parametro zero, Beppe Marotta. L’Inter, tuttavia, non sarebbe disposta a trattare alle cifre attuali di contratto, che possono arrivare fino ai venti milioni netti a stagione. Inoltre, sarà necessario sincerarsi delle condizioni di Pogba, che aveva giocato un numero limitato di partite in questa stagione, a causa di un infortunio alla caviglia, che l’ha portato a vivere più a Miami che a Manchester dando un ulteriore indizio del suo sfumato amore per la città e la squadra.