Pjanic come Maradona, ora tutta l’Europa lo vuole

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ROMA-NAPOLI

La cartolina nel giorno della liberazione la manda un certo Miralem Pjanic. Luogo di invio l’Olimpico di Roma, destinatari i migliori club di calcio europei. Ma per essere top player spesso non basta fare reti straordinarie tanto da avvicinare il semidivino appellativo di “goal alla Maradona”. Il calcio si analizza bene con i numeri e con la costanza e ripetitività di certe prestazioni. Ed è guardando i dati che ci si accorge delle capacità del bosniaco della Roma di Garcia. Questo il tabellino di ieri contro il Milan, un tabellino che si ripete da ormai 35 partite: 119 palloni positivi toccati, 90 passaggi riusciti solo 11 intercettati. Tutti e 5 i dribbling tentati son andati a segno. Ha recuperato sei palle in tutto il match. Non tira spesso, ma quando lo fa utilizza pochi fronzoli; Pjanic ha infatti una media di realizzazione del 30% a tentativo. Una vera arma letale, se pensiamo che ieri su due tiri uno è stato raccolto nella rete dal portiere avversario.

Trattenere Pjanic dalla corte europea non sarà semplice, anche perché il ragazzo oltre ad avere certi numeri è in grado di segnare reti indelebili come quella di ieri. Segnature capaci di convincere anche i presidenti più inclini alla filosofia che alla matematica. Ciò che consola i giallorossi sono i dati relativi al collettivo. Se Miralem è il gioello del centrocampo i suoi compagni non sono da meno, sono solo 19 in meno rispetto al bosniaco, infatti, i palloni totali giocati in maniera positiva da Nainggolan, suo compagno di reparto ieri.