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Pizarro: La Roma? Manca ancora la quadra ma non è colpa di Juric. Inspiegabile esonero di De Rossi”

David Pizarro, ex di Fiorentina e Roma, ha parlato del match di domenica tra le due e del momento della Roma, tra l'esonero di De Rossi e il lavoro di Juric.

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DANIELE DE ROSSI PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

David Pizarro, ex calciatore di Roma e Fiorentina, è intervenuto come ospite a Radio Firenze Viola in vista della sfida di domenica tra Fiorentina-Roma, match in programma domenica alle ore 20:45. Ecco le sue dichiarazioni.

Pizarro, si avvicina la “sua” partita: come sta vivendo la marcia d’avvicinamento?
“Fiorentina e Roma arrivano a questa sfida in modo del tutto diverso. L’ambiente giallorosso in questo momento non sta bene, nonostante la vittoria di ieri contro la Dinamo Kiev. Mi pare che Juric, che è arrivato da poco tempo, ancora non sia riuscito a trovare la quadra. La Viola dunque, per questa sfida, è favorita. Sia per quanto sta accadendo in casa Roma sia per quello che è l’ottimo momento della squadra di Palladino, che dopo essere partito al rallentatore ha trovato una forte identità”.

Pizarro: “Esonero De Rossi scelta inspiegabile. I Friedkin non parlano mai, a Firenze si tengano stretto Commisso”

Passiamo alla Roma: che idea si è fatto attorno al caos legato all’esonero di De Rossi e al successivo innesto di Juric?
“E’ una vicenda inspiegabile: non si può esonerare dopo poche giornate un allenatore che aveva di fatto costruito a sua immagine la squadra in estate. In una società seria, una cosa come quella capitata a De Rossi non può accadere. Per questo ci tengo a dire ai fiorentini: tenetevi stretto Commisso”.

Perché?
“Perché è una figura presente, anche da lontano, che quando le cose non vanno bene parla e si espone. A Roma invece i Friedkin non parlano mai: non conosciamo nemmeno la loro voce”.

Pizarro: “Firenze decisiva per Juric? Non lo so ma lui ha il mio rispetto. Zalewski starebbe meglio lontano da Roma”

La gara di Firenze sarà determinante per Juric?
“A me piace Ivan perché viene dal basso: ha tutto il mio rispetto. Ma se la squadra non gira è perché questo gruppo non l’ha costruito lui e per un allenatore non è facile subentrare e dare in tempi rapidi un’impronta di gioco chiara. Ve lo posso dire io, che sono stato dentro al mondo del calcio”.

Chiudiamo con il romanista Zalewski, obiettivo viola: lo vedrebbe bene a Firenze?
“Sì, intanto perché cambiare aria gli farebbe bene a livello mentale. Ultimamente è sempre contestato tutte le volte che scende in campo. Magari una nuova avventura lo aiuterebbe: basti vedere a come rende bene ogni volta che va in Nazionale”.

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