E’ super PSG con Neymar
Sabato il Paris Saint Germain ha debuttato in campionato: un 2-0 che risponde al 3-2 dei campioni di Francia del Monaco contro il Tolosa al Louis II.
Ma gli occhi di tutto l’Esagono, e tutta Europa, erano sul Parco dei Principi, con i vice campioni di Francia che hanno battuto la matricola Amiens sotto i colpi di Cavani e Pastore. In molte occasioni, i parigini hanno cercato di segnare più gol, ma qualche errore di troppo ha impedito ai ragazzi di Emery di fare una goleada.
In attesa di Neymar
Non ha giocato Neymar, impossibilitato dall’assenza del transfert arrivato dalla Spagna. Per il nuovo numero 10 del PSG solo tribuna e gioire nel vedere i suoi compagni di squadra giocare molto bene, anche se si era solo al 5 agosto. L’ex attaccante del Barcellona si è dovuto “accontentare” di una presentazione “discotecara” davanti ad un Parco dei Principi sold out per vedere il suo nuovo campione approdato in riva alla Senna per far diventare il PSG la squadra più forte del Mondo.
Neymar era in tribuna, ma dalla prossima partita contro il Guincamp sarà sicuramente in campo. E come non schierare dal 1′ il giocatore più costoso della storia del calcio? Sarebbe un delitto (calcistico) oltre che un oltraggio (monetario). Il talento di Mogi das Cruzes avrà il posto assicurato, ma chi gli farà spazio?
Il Paris Saint Germain alla voce “attaccanti” ha questi giocatori in rosa: oltre all’ex membro della MSN barcelonista, Edinson Cavani e Jesé, oltre ai giovani (e panchinari) Gonçalo Guedes, Odsonne Édouard e Jean-Christophe Bahebeck. Emery ha dalla sua il fatto di poter contare su tanti centrocampisti votati all’attacco e con un grande fiuto del gol: da Lucas Moura ad Ángel Di María, da Hatem Ben Arfa a Julian Draxler e Javier Pastore. Senza contare gli apporti di Adrien Rabiot, Marco Verratti e Blaise Matuidi. Insomma, lo sceicco Al-Khelafi ha messo su una squadra completa, forte, funambolica e che si pone come candidata numero 1 per la vittoria del titolo di Francia e alla vittoria in Champions League. E l’approdo di Neymar sotto la Tour Eiffel è sintomatico: a Kiev il PSG ci vuole arrivare e non più fermarsi ai “soliti” quarti di finale.
Molti invidiano Unai Emery: ha l’imbarazzo di ben otto giocatori fra attaccanti e “finti” attaccanti d a poter schierare Chi non vorrebbe essere al suo posto?
Non crediate che l’ex tecnico del Siviglia abbia vita facile: con un parco giocatori di tale caratura, come minimo la squadra lotterà per il triplete ma troverà sulla sua strada (in Francia e in Europa) avversari molto ostici. Ma dovrà fare i conti con i “mal di pancia” di quelli che non potranno giocare dal 1′.
Il PSG passerà dal 4-3-3 al più “cauto” 4-2-3-1, lo stesso che usa (ad esempio) Allegri: Cavani fa l’Higuain, Neymar farebbe il Dybala con Di Maria e Draxler nelle vesti di Douglas Cousta e Mandzukic. Sempre se il “fideo” ex Manchester non verrà ceduto da qua alla fine del mercato.
Il “Paris” ora deve scrollarsi di dosso l’etichetta (noiosa) di incompiuta d’Europa perché da quando la famiglia Al-Khelafi ha preso le redini del club nato nel 1970, è arrivato fino ai quarti di finale, nonostante i milioni di euro spesi nelle campagne di rafforzamento. L’obiettivo principale è quello di dimenticare subito ciò che avvenne al Nou Camp lo scorso 8 marzo, quando il club parigino incappò nella remuntada delle remuntade, quel 6-1 del Barcellona che, con un Neymar in grande spolvero, estromise il club transalpino dalla manifestazione dopo la vittoria casalinga per 4-0.
Questo Paris Saint Germain ora però deve vendere qualche giocatore e cercare di rientrare nella “spesa” Neymar. Altrimenti saranno dolori (di bilancio) per tutti.
I tifosi parigini iniziano a sognare e sperano che a Kiev Thiago Silva e compagni arrivino in grande spolvero e che vincano quella benedetta coppa che il PSG ha sempre visto vincere gli altri e che manca in Francia dai tempi dell’Olympique Marsiglia.
La strada sarà lunga, ma il Paris Saint Germain quest’anno non potrà sbagliare e inizia a fare paura, visto che a oggi, anche se è calcio d’agosto, le pretendenti alla vittoria della Champions o stanno faticando o non hanno ancora fatto il classico colpo di mercato.
Il Paris ha già vinto la Supercoppa di Francia, ha vinto la prima di campionato e ha già sferrato un colpo da 90 (anzi, da 222) in attacco. La palla passa ora alle avversarie.
La palla è rotonda e i conti si fanno a fine stagione: dalle parti del Parco dei Principi sono giù belli carichi.