Campionato al via: Juventus favorita, Atalanta antagonista; Roma e Lazio possibili sorprese

Parte il campionato: la Juventus punta al titolo ma l'Atalanta può sorprendere

Riparte il campionato di serie A

Per tutti gli amanti del calcio il giorno che segna l’inizio del nuovo campionato di serie A è sempre bene evidenziato sul calendario, tanto da condizionare a volte perfino la scelta della data di rientro dalle vacanze…
Anche il prossimo torneo, in partenza ormai tra poche ore, sarà fatalmente condizionato come il precedente dall’effetto Covid, non solo e non tanto per il pericolo, ormai molto contenuto, di contagi e conseguenti rinvii delle gare, quanto per l’acuirsi della già preesistente crisi economica che ha costretto le nostre squadre a limitare i movimenti in entrata ed in certi casi anche ad effettuare cessioni di grande rilievo, al costo di impoverirsi tecnicamente, pur di mantenersi a livello di galleggiamento dal punto di vista finanziario. Sarà comunque il campionato dei “Campioni d’Europa” e già questo, oltre ad un apparente maggiore equilibrio tra le più accreditate pretendenti, dovrebbe ridare smalto ed interesse alla nostra competizione nazionale più importante.

Ferma restando quindi la facoltà di un aggiornamento, assolutamente dovuto in caso il calciomercato ancora in corso riservasse da qui al 31 agosto quei “fuochi d’artificio” fin qui assenti, proviamo a dare la nostra griglia di partenza, ben sapendo che i pronostici non li sbaglia mai soltanto chi non ha il coraggio di farli…

Obiettivo Scudetto: Juventus, Atalanta ed Inter

Rispetto agli ultimi anni, dominati dalla Juventus con la sola eccezione dell’Inter nel torneo scorso, s’intravede maggiore incertezza per la conquista del triangolino tricolore. Oltre ai campioni d’Italia in carica, iscritti di diritto alla corsa scudetto, sono almeno altre due le formazioni che potrebbero vincere il campionato, e forse ci teniamo stretti; Juventus, per noi la favorita in assoluto, ed Atalanta, sembrerebbero le più accreditate a succedere ai nerazzurri meneghini, fatalmente indeboliti dalle cessioni di Lukaku ed Hakimi, oltre che dall’abbandono di Antonio Conte. Strada in salita quindi per Simone Inzaghi che forse quando decise di lasciare la sua “confort zone” laziale non pensava di doversi misurare con simili ed impensabili “ristrettezze”. La rosa interista è comunque ricca e valida ed in grado di battersi ancora per il titolo, fatto salvo l’impatto che produrrà la partecipazione alla Champions specie nei primi mesi del torneo. Dumfries potrebbe essere una bella rivelazione sulla fascia destra; Dzeko non è Lukaku ma potrebbe essere funzionale ad una crescita esponenziale da parte di Lautaro Martinez.

Il ritorno di Allegri in panchina dopo il fallimento dell’esperimento Pirlo (che ha comunque portato a casa il minimo sindacale: Coppa Italia e Supercoppa italiana), è il maggior elemento di discontinuità ed al contempo di stabilità della compagine bianconera. Difesa collaudata ed attacco esplosivo rappresentano i punti di forza mentre a centrocampo l’arrivo di Locatelli servirà a ritrovare le geometrie mancate lo scorso anno e Bernardeschi potrebbe sorprendere. Ronaldo sarà ancora decisivo ma ancora più importanti saranno le reti in più che riusciranno a garantire Dybala ed un Chiesa in formato europeo. Punto debole lo stesso CR7 qualora restasse controvoglia, ma noi non ci crediamo.

Subito dopo la Juve, appaiata all’Inter od addirittura una spanna avanti, mettiamo l’Atalanta di Gasperini, uno dei pochi tecnici confermati in questo torneo ricco di novità soprattutto in panchina. Ormai abbonati al terzo posto e con lusinghieri percorsi anche in CL, gli orobici sembrerebbero pronti al salto di qualità definitivo, sfruttando al massimo il vantaggio di avere un impianto solido, collaudato e ricco di alternative; Demiral in luogo di Romero dovrebbe garantire la tenuta difensiva, mentre la scommessa potrebbe essere Maehle chiamato a sostituire inizialmente l’infortunato Hateboer; Malinovskyj e Gosens sono ormai delle certezze mentre Pessina rappresenta una vera e propria mina vagante anche se non sempre partirà titolare. La “strana” coppia Muriel-Zapata garantisce muscoli e gol. Punti deboli evidenti non ve ne sono tranne quello di poter accusare “giramenti” di testa da alta quota qualora a poche giornate dal termine si ritrovasse davvero in lotta per il titolo.

Obiettivo Europa: Roma, Lazio, Napoli e Milan

E’ naturalmente il “reparto” più affollato perché annovera le compagini che cercheranno di inserirsi nella lotta al titolo e quelle che puntano all’ex Coppa Uefa.

Il Milan dopo una stagione straordinaria è chiamato a ripetersi ma la dolorosissima partenza di Donnarumma e quella comunque pesante di Calhanoglu ne ha minato la potenzialità tecnica. Maignan avrà il duro compito di rimpiazzare il portierone azzurro mentre al posto del turco, al momento, dovrebbe essere promosso Diaz. In attesa del ritorno alla piena forma di Ibrahimovic toccherà all’altro ultratrentenne Giroud portare sulle spalle il peso dell’attacco e non è proprio la stessa cosa. La società ha speso molto soprattutto per confermare i calciatori già in rosa nella scorsa stagione ma pur promuovendo l’acquisto di Florenzi e quello imminente di Bakayoko ci sembra difficile che i rossoneri possano ripetere lo stesso exploit, specie dovendosi battere su più fronti.

Al pari della formazione di Pioli (altro confermato tra le “grandi”), ci sono il Napoli e le due compagini romane, tutte affidate a nuovi e prestigiosi allenatori.

La Roma di Mourinho potrebbe sorprendere se l’ultimo arrivato in attacco, Abraham, si rivelasse all’altezza della somma spesa (in comode rate) per acquistarlo; il rapporto con Dzeko era ormai arrivato al limite e privarsi del gigante bosniaco, nonostante le sue innegabili capacità tecnico-tattiche, potrebbe rappresentare un vantaggio. Per il resto la formazione base resterà fedele a quella della passata stagione con l’uruguagio Vina chiamato a rimpiazzare Spinazzola nei primi mesi; molte e valide le alternative sia in mezzo al campo che nel reparto offensivo, qualche perplessità dietro anche se Rui Patricio garantirà più solidità e sicurezza al reparto e la “mano” dello “Special One” peserà in modo determinate.

L’esplosione definitiva di Osimhen rappresenta la condizione necessaria affinché il Napoli possa evitare l’ennesima delusione. Spalletti, chiamato a sostituire l’irrequieto Gattuso, è in grado di restituire serenità e stabilità all’ambiente, purché non si perda in sterili polemiche come accaduto all’Inter e negli ultimi mesi romani. Da capire anche l’apporto di Insigne, restato senza troppo entusiasmo, e quel che accadrà in difesa qualora dovesse partire Manolas. L’immobilismo di De Laurentiis sul mercato non lascia adito a grandi speranze, al pari dell’arrivo di Juan Jesus..

Anche Sarri al momento non ha ottenuto colpi a sensazione dalla società ma l’arrivo di Pedro ed il ritorno di Felipe Anderson dovrebbero garantire la fantasia necessaria per supportare Immobile, chiamato a tornare quel cecchino infallibile che la scorsa stagione si è visto a fasi alterne. La rosa appare sempre un po’ corta quanto ad alternative anche se il mercato biancoceleste sembrerebbe ancora tutt’altro che chiuso. La capacità dei big Milinkovic-Savic e Luis Alberto di calarsi nella nuova realtà tattica sarà la vera cartina di tornasole della stagione biancoceleste.

Sorprese: Fiorentina e Torino

Detto che il Sassuolo rappresenta ormai una realtà, purché conservi i migliori (Locatelli a parte), puntiamo sul Torino dando fiducia a Juric, in grado secondo noi di rigenerare una rosa molto più valida di quanto mostrato nelle ultime stagioni, e la Fiorentina, ma soltanto se restasse Vlahovic.

Retrocessione e Tranquillità; rischiano grosso Empoli, Salernitana, Venezia, Spezia e Verona

Cercando di non attirarci troppe antipatie, ci duole segnalare anche quelle compagini che per struttura tecnica appaiono decisamente meno attrezzate per confermarsi nella massima serie: le neopromosse Venezia, Empoli e Salernitana sembrano al momento abbastanza fragili anche se nelle ultime settimane di mercato è probabile che riescano a piazzare qualche buon colpo, magari accogliendo qualche esubero eccellente.

I toscani tuttavia appaiono un po’ più strutturati e presentano qualche profilo di grande interesse come Mancuso e Samuele Ricci oltre a vecchie conoscenze quali Cutrone, mentre la Salernitana punta decisa su Simy auspicandosi che possa ripetersi sui livelli realizzativi dello scorso campionato.

Lo Spezia, protagonista positivo la passata stagione, accuserà fatalmente il passaggio di consegne tra Italiano e Motta, mentre Udinese e Genoa pur mantenedo la stessa guida tecnica, sembrano destinate a rimanere coinvolte, almeno per tre quarti di campionato, nelle pastoie della zona a rischio; del resto De Paul non era facilmente sostituibile e del modus operandi di Preziosi ormai conosciamo ogni virgola.

In posizioni più tranquille dovrebbero mantenersi Cagliari, Bologna, e Sampdoria, mentre il Verona, perso Yuric ci dovrà dire se Di Francesco è ancora un tecnico capace od ormai avviato a scendere di livello come le sue ultime stagioni starebbero li a dimostrare.