Sonny Colbrelli vince la regina delle classiche monumento e regala all’Italia un successo nella Parigi-Roubaix che mancava da 22 anni. Una corsa da leggenda in cui fango, cadute e sfortuna hanno caratterizzato tutta la durata della gara. Un enorme Gianni Moscon aveva illuso prima di una foratura e una caduta nel finale, ma ci ha pensato Colbrelli a far esplodere l’urlo degli italiani, di nuovo sul gradino più alto de podio a Roubaix. 2° Vermeersch e 3° Van der Poel i battuti della volata.
La regina delle classiche: una corsa memorabile
Una Parigi – Roubaix spettacolare. L’inferno del nord regala emozioni in serie e attacchi fin dai primissimi chilometri dimostrandosi come sempre la regina delle classiche monumento. Una fuga di 30 corridori caratterizza la prima parte di gara ma vedrà al suo interno il grande protagonista della gara di oggi. Tra i primissimi attaccanti di giornata anche nomi importanti come Van Avermat, Ballerini, Oss e Gianni Moscon.
Come spesso accade in questa corsa, oggi martoriata dalle piogge dei giorni scorsi e con i tratti di pavé completamente ricoperti di fango. I corridori badano più che altro a rimanere in piedi e non incappare in incidenti meccanici. Il pubblico a bordo strada spinge con la voce e con le bandiere i propri beniamini a non mollare. Il gruppo fatica a controllare la fuga che arriva anche ad avere 3′. Grande lavoro di Juraj Sagan della Bora e dei ragazzi della Jumbo. La sfida più attesa è tra Van Aert e Van der Poel, ma la fuga fa sul serio.
La lotta rompe gli indugi a circa 100 chilometri dal raguardo, quando l’ennesimo forcing di Van der Poel distrugge il gruppo e se ne va da solo andando a riprendere Sonny Colbrelli che si era avvantaggiato. Davanti invece è Gianni Moscon che attacca sul pavé e saluta tutti. Si crea una situazione favorevole all’italiano, eroico nel danzare sul pavé. Moscon ai -30 al traguardo ha circa 1’20” sul gruppetto Van der Poel, Colbrelli, Boivin e il duo Vermeersch e Van Asbroeck, ex compagni di fuga del trentino.
Purtroppo la sfortuna decide che non sarà Gianni Moscon il vincitore di questa corsa. Il trentino prima fora e poi cade in un tratto di pavè terribile e vede dilapidato il grande vantaggio che si era costruito con enorme sacrificio. cade anche Boivin e Van Asbroeeck molla dopo l’ennesimo attacco di VDP.
Ai -15 il terzetto inseguitore piomba su Moscon (in foto tutta la sua fatica) e con un’accelerazione di Colbrelli stacca il trentino, autore di una corsa incredibile, con circa 250 chilometri di fuga di cui 50 in solitaria.
Nel gruppo degli attardati un deludente Wout Van Aert.
Un vero peccato per Gianni Moscon che oggi meritava sicuramente un destino diverso. Davanti i tre vanno d’accordo e sembrano in grado di andare a giocarsi la vittoria nel velodromo di Roubaix.
All’ultimo chilometro i tre battistrada sono ancora insieme, sarà volata all’interno del velodromo. I tre si presentano insieme all’ultima curva ma è proprio Sonny Colbrelli con la volata della vita a vincere una straordinaria edizione della Parigi-Roubaix, 22 anni dopo la vittoria di Andrea Tafi. Moscon chiude 4°, ed è grande Italia.
Parigi Roubaix: ordine d’arrivo
- Sonny Colbrelli
- Florian Vermeersch
- Mathieu Van Der Poel
- Gianni Moscon
- Yves Lampaert
- Christophe Laporte
- Wout Van Aert
- Tom Van Asbroeck
- Guillaume Boivin
- Heinrich Haussler