Paolillo sicuro: “Nessuna di serie A in mano ad una cordata. All’Inter ci pensa Oaktree”

L'ex dirigente dice la sua

Zhang
LA DIRIGENZA DELL'INTER CON STEVEN ZHANG, ALESSANDRO ANTONELLO; PIERO AUSILIO E JAVIER ZANETTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Queste le parole di Paolillo, ex dirigente dell’Inter al canale Youtube di Gianluca Rossi: “Se mi aspetto novità prima di maggio 2024? No, alla luce delle notizie che si hanno assolutamente no. Non so se ci siano trattative vere, ma faccio conti facili, da uomo di finanza: il debito dell’Inter è enorme, è veramente molto grande. E non è sostenibile pagando un debito a tassi d’interesse come quelli che sta pagando attualmente il club, perché vuol dire aggiungere deficit su deficit. Le coperture di questo deficit e questo debito diventano estremamente onerose. Sono sicuro che se Steven Zhang non potrà esportare capitali come appare da disposizioni politiche e non potrà coprire con altre risorse il debito, non potrà far altro che rinunciare al pegno che ha dato ad Oaktree e cedere la società al fondo in cambio del debito. A quel punto tutti gli scenari futuri sarebbero nelle mani di Oaktree”.

Ritieni possibile che si stiano facendo cose in segreto?
“C’è da dire che l’Inter non è una società quotata, quindi non ha il vincolo di avvisare quando parte una trattativa. L’obbligo unico è quello di denunciare operazioni perfezionate e non in itinere. Se però queste ci fossero si vedrebbero da tanti segnali, come ad esempio da chi ha fatto una due diligence per vedere le carte dopo aver lanciato un’offerta. Questi segnali mi pare non ci siano”.

Credi a una cordata di imprenditori o l’Inter finirà ad un fondo?
“Non credo alla cordata, assolutamente. Non credo perché alla fine chi deve assumersi il rischio deve essere uno. Oggi come oggi è impossibile pensare ad un club di Serie A in mano ad una cordata: mi viene da ridere pensando alla scelta dell’allenatore o dei giocatori da acquistare, quando viene deciso da una cordata si arriva a riunioni da bar. E non è professionale per una squadra di quelle dimensioni. Non vedo nemmeno un imprenditore italiano, perché oggi come oggi, col contesto economico che abbiamo gli imprenditori non si vanno a prendere il rischio di gestire una squadra di calcio di tradizione come l’Inter che deve competere per grandi obiettivi e quindi deve affrontare grandi costi. Credo solo nelle professionalità di un fondo che abbia tempo e capitali per fare questo”.

Ma se fossi il capo di un fondo, andresti a parlare con Zhang che chiede 1,2 miliardi o aspetteresti il 2024?
“Aspetterei Oaktree e il momento economico più giusto visto che altre offerte non vengono accettate”.