Pablo Granoche: El Diablo è tornato

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PABLO LOURO GRANOCHE-1813

Modena – Perugia, ultimo match disputato dai “canarini”, è terminato 3 – 0 ma non sarebbe errato affermare che la partita l’abbia vinta da solo Pablo “El Diablo” Granoche, il quale ha firmato la tripletta che ha consegnato i 3 punti all’undici emiliano. Una stagione caratterizzata da alti e bassi quella del bomber uruguayano, fermato anche da un lungo stop di 3 mesi circa. martedì, però, è tornato al gol e non sembra aver intenzione di fermarsi.

LA CARRIERA

Nato a Montevideo il 5 settembre 1983, Granoche è una conoscenza di lunga data del campionato italiano e in particolare della Serie B, lega dove detiene il record di miglior marcatore straniero di tutti i tempi con ben 80 gol messi a segno con le maglie di Triestina, Varese, Padova, Cesena e Modena. Ma partiamo dall’inizio della sua storia.
Dopo la gavetta in patria, giunge in Messico dove si distingue per le 23 reti firmate in 27 presenze con il Coatzacoalcos, team di Segunda Division; viene notato dagli osservatori della Triestina che, con appena 1.000.000, riescono ad aggiudicarsi le prestazioni dell’astro nascente per la stagione 2007-08. Già in rete alla prima giornata, manterrà un alto rendimento anche nei mesi successivi, concludendo il campionato al secondo posto della classifica marcatori con 24 reti.
La sua seconda stagione con i friulani non è al livello della prima (nel frattempo il suo cartellino è passato ad essere in comprorietà con il Chievo) e l’anno successivo approda proprio a Verona, esordendo in Serie A.

IL SALTO DI CATEGORIA E IL RITORNO IN B

La sua esperienza nella massima serie non è esaltante e si concluderà dopo 3 stagioni, due con i gialloblu ed una in prestito al Novara, raccogliendo un misero bottino di 4 reti (messe a segno tutte con la maglia del Chievo) in 59 presenze, Coppa Italia compresa.
Torna dunque in B nella sessione invernale della stagione 2011-12, dove appare subito rigenerato, segnando una doppietta all’esordio e concludendo il campionato con 6 reti in 16 apparizioni ma senza essere riscattato dai lombardi. Passa dunque in prestito al Padova, dove non riesce ad incidere e la stagione seguente vestirà la maglia del Cesena. Il 31 gennaio 2014 è ceduto in prestito al Modena fino a fine campionato, venendo poi riscattato dopo essere riuscito ad arrivare in doppia cifra nella classifica marcatori in nemmeno 6 mesi. A quel punto la società emiliana decide di puntare sul “Diablo” per dare peso ed esperienza al proprio attacco.
Superata la soglia dei 30 anni, a Modena Granoche sembra rinato: suo il contributo decisivo al raggiungimento della salvezza nello scorso campionato, impresa riuscita grazie, e soprattuto, proprio alle 20 reti messe a segno dal bomber uruguayano, play-out compresi.

La stagione 2015-16 sembra quella buona per il salto di qualità tanto per i Canarini quanto per Granoche stesso, con una squadra tutto sommato competitiva (non indebolita dalla sessione estiva) e un tecnico giovane e preparato come Hernan Crespo. Le cose tuttavia iniziano a girare male sin da subito e diventa sempre più difficile per il neomister trovare il bandolo della matassa. El Diablo finisce spesso in panchina e i risultati stentano ad arrivare; l’8 dicembre, finalmente, il bomber si sblocca siglando la seconda rete nel successo interno contro il Bari e si ripete 10 giorni dopo contro la Salernitana. La sfortuna tuttavia prende di mira il goleador costretto a un lungo stop.
Torna in gol il 9 aprile contro il Trapani, quasi 4 mesi dopo l’ultima rete, con un nuovo tecnico in panchina, Bergodi, in una gara tra l’altro finita malissimo per i Canarini che, dopo il gol del vantaggio di Granoche, si fanno rimontare dagli undici di Serse Cosmi perdendo addirittura 1-4.

Qui dunque arriviamo alla rinascita, speriamo questa volta definitiva, nel match di martedì dove gli riesce tutto o quasi, dimostrando di avere ancora tante cartucce da sparare in questo rush finale per la salvezza, sempre più entusiasmente ed incerto. Di sicuro il Modena potrà contare sul suo bomber, un asso nella manica che potrebbe risultare a dir poco determinante.