L’ARRIVO DI GAGLIARDINI E’ SINONIMO DI INVERSIONE DI TENDENZA PER IL GRUPPO SUNING, PIU’ PROIETTATO ALLA SOSTANZA CHE AL GLAMOUR. CHE ABBIANO TROVATO LA STRADA GIUSTA?
L’Inter ha chiuso il 2016 con tre vittorie consecutive, che le hanno permesso di pasteggiare a Natale con una classifica meno orribile rispetto ai nefasti presagi di un mese fa.
Le problematiche che hanno finora caratterizzato il lavoro di Stefano Pioli restano, alla luce del gioco fin qui poco convincente e capace di squarci luminosi soltanto a sprazzi. Il mese di Gennaio dovrebbe essere quello della diaspora di diversi elementi che il nerazzurro lo hanno vestito solo a titolo di rappresentanza, in cambio gli ambiziosi cinesi stanno operando usando maggior razionalità dopo i disastri della scorsa estate.
La mossa Gagliardini, uno dei pezzi pregiati usciti da Zingonia, potrebbe essere un primo tassello riparatore in un puzzle ancora incompleto o mal composto. Nell’Atalanta Gasperini lo faceva giostrare al fianco di Kessiè, con un surplus di qualità per la manovra della Dea non indifferente. Rispetto all’ivoriano, i tempi di gioco e le cadenze sono più “riveriane”, improntate sulla semplicità nel trovare il corridoio giusto per le sue illuminanti linee di passaggio, il tutto votato a un gioco di sottrazione privo di quegli inutili orpelli che la sua giovane età talvolta porta a sfoggiare.
A fianco di un Brozovic la qualità spiccherebbe verso l’alto, rispetto ai balbettii dei vari Felipe Melo e Kondogbia. Il suo inserimento sposterebbe l’ottimo Medel, una volta ripresosi dall’infortunio, a fianco di Miranda al centro della difesa, dove Murillo convince a intermittenza.
In uscita Appiano ha già pronto il foglio di via per i vari Yao, Gnoukouri e Biabiany (si prospetta un maxi trasloco a Crotone), in attesa dei vari Jovetic, Melo e Kondogbia. Su Banega meglio temporeggiare, anche se la spada di Damocle del Fair Play Finanziario incombe sempre su Ausilio e il suo staff. Sarebbe una plusvalenza non da ridere, ma privarsi di un elemento sì da inquadrare ma comunque tecnicamente indiscutibile potrebbe essere un azzardo. Se per Melo si profila un ritorno in patria (vedi Palmeiras), Jovetic invece potrebbe essere utilizato come pedina di scambio. La Fiorentina tiene drizzate le orecchie, nell’ambito dell’affare Badelj (anche se sul giocatore c’è anche il Milan).
Quello che conforta comunque è la strada intrapresa dal Gruppo Suning, che dopo i colpi estemporanei e frutto di influenze esterne (vedi Kia Joorabchian), sta perseguendo un filone più logico e improntato su uno snellimento della rosa, arricchendolo con giovani di prospettiva e giocatori funzionali al progetto di Stefano Pioli. Lo stesso Joao Moutinho, centrocampista messo sul mercato da Monaco, potrebbe essere un elemento da non trascurare. Garantisce esperienza e polmoni e permetterebbe a Pioli un ideale formula a tre del centrocampo. Oppure affiancato a uno fra Brozo e Gagliardini, mantenendo Joao Mario dietro Icardi, ruolo nel quale ha dimostrato una certa dimestichezza.
La difesa necessita di ulteriori rinforzi, soprattutto nel comparto terzini. Santon, Nagatomo e Andreolli sono dati in partenza, con la Samp interessata a rinforzare la propria retroguardia, a causa anche dell’ennesimo infortunio di Sala. In entrata, sfumata l’ipotesi Criscito, con il giocatore che ha manifestato uno scarso interesse alla proposta nerazzurra, prende sempre più corpo la pista Darmian, che non rientra più nei piani di Mourinho. Per lui probabile la strada del prestito con diritto di riscatto a fine stagione.
In attacco, con Jovetic e Biabiany in partenza, e Palacio vicinissimo all’Atalanta, l’Inter ha di fatto solo Icardi come elemento di sicura garanzia di rendimento. da non escludere un ripensamento ai propositi di addio di Gabriel Barbosa, oggetto misterioso costato ben 30 milioni, che a detta del suo procuratore Modesto Roma sta valutando di ritornare a Vila Belmiro.