Si avvicina un derby molto atteso: quali saranno i protagonisti di Lazio-Roma?
L’aria comincia a respirarsi con maggiore difficoltà; il derby della Capitale si avvicina ed ogni ora trascorsa accresce l’ansia e la tensione, la paura di perderlo e la voglia di vincerlo di ogni tifoso biancoceleste e giallorosso che si rispetti.
Perché, come abbiamo già avuto modo di scrivere, la stracittadina romana esula da ogni contesto; non c’è classifica, non c’è rapporto di forza che tenga: LA partita va vinta, il come non ha alcuna importanza, nessuna rilevanza, anzi le vittorie più belle, quelle più goduriose per i sostenitori più veraci sono quelle “sporche” e sofferte, meglio se condite pure da qualche polemica decisione arbitrale.
Talvolta la sfida tra le due compagini capitoline è talmente a sé stante che perfino i suoi stessi protagonisti spuntano a sorpresa, quando meno te lo aspetti. Se chiedessimo alle rispettive tifoserie di indicare i giocatori ai quali sono più legati in relazione al derby ai nomi ovvi e scontati di Chinaglia, Totti, Pruzzo, D’amico, Giordano, Conti, Immobile e Pellegrini (per restare agli ultimi 50 anni) si aggiungerebbero altri senza dubbio meno noti e altisonanti. Tra questi spuntano quelli di Paolo Giovannelli e Guerino Gottardi.
PAOLO GIOVANNELLI – Nativo di Cecina, Giovannelli arriva alla Roma diciassettenne ed esordisce in A nel corso della stagione 1978-79, lanciato da Ferruccio Valcareggi. E’ la “Rometta” di Anzalone (a fine stagione passerà la mano a Dino Viola) che si barcamena spesso nelle parti meno nobili della classifica e fa del derby, al pari della Lazio nel frattempo caduta in disgrazia dopo il recente scudetto, il vero ed unico obbiettivo della propria stagione. Il nostro è considerato una giovane promessa dalle parti del Tre Fontane e nel 1979-80 trova maggiore continuità scendendo in campo 16 volte in campionato e 4 nella Coppa Italia che la Roma si aggiudica, aprendo di fatto il ciclo vincente che culminerà nello scudetto 1983 targato Falcao. Il derby di andata si era disputato in un clima surreale in quanto funestato dall’inconcepibile morte di Vincenzo Paparelli, e si era chiuso in parità (1-1) più per onor di firma e questioni di ordine pubblico che per i valori tecnici espressi. Quello di ritorno va in scena il 2 marzo 1980 in pieno esplodere del primo calcio scommesse. La gara è tutt’altro che bella e le due squadre mostrano tutti i loro limiti e difetti. La Lazio annaspa ai limiti della zona retrocessione, la Roma veleggia poco distante. A pochi minuti dalla fine il risultato di 1-1, che non da e non toglie, sembra ormai incancellabile quando su una corta e goffa respinta della difesa laziale Paolo Giovannelli, appostato al limite dell’area, fionda in porta il gol della vittoria romanista! E’ la prima rete in serie A per Giovannelli e resterà l’unica per lui con la maglia della Roma. Per il giovane toscano infatti non ci sarà molto spazio negli anni a venire e complice anche un grave infortunio sarà costretto a cercare fortuna in squadre di provincia. Ma la gloria di quel derby non passerà mai!
GUERINO GOTTARDI – Nasce a Berna da genitori italiani e si forma calcisticamente in Svizzera vestendo le maglie di Young Boys e Neuchatel Xamax. Arriva alla Lazio con Zeman allenatore nella stagione 1995-96 e grazie alla sua duttilità, che gli consente di ricoprire più ruoli tra difesa e centrocampo, riesce a ritagliarsi spazi anche importanti in una squadra che ha iniziato un forte processo di crescita sotto la proprietà di Sergio Cragnotti. Gottardi viene utilizzato prevalentemente da terzino dal tecnico boemo e da Zoff, mentre Eriksson lo impiega più avanti, sfruttandone al meglio la velocità negli inserimenti. Ovviamente rappresenta uno dei petali meno appariscenti di una rosa che si arricchisce anno dopo anno di grandissimi campioni italiani e stranieri, ma pur trovando sempre meno spazio si toglie soddisfazioni di rilievo, come quella di segnare una rete al Real Madrid al Santiago Bernabeu o di guidare la riscossa (rete e rigore procurato) contro il Milan nella finale di Coppa Italia 1998. Proprio in quella stessa stagione la Lazio si rende protagonista di una clamorosa impresa nei derby: ne vince 4 su 4 e Gottardi è l’uomo che il 2 gennaio 1998 realizza la rete decisiva all’ultimo minuto del secondo derby di Coppa Italia, mettendo di fatto la firma al terzo successo di quel poker forse irripetibile. Da allora assurge a beniamino dei tifosi biancocelesti che con la sua maglia numero 17 (qualche anno dopo consacrata da Ciro Immobile…) lo considerano quasi alla stregua di un porta fortuna.