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Non camminerai mai più solo, Steven

Gerrard lascia il calcio

La notizia è arrivata ieri e ha sconvolto tutti gli amanti del calcio, inglese e non: Steven Gerrard ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo. Una notizia che era nell’aria, visto che il centrocampista di Whiston lo scorso 30 maggio aveva soffiato su trentasei candeline e si stava indirizzando verso un’inesorabile viale del tramonto calcistico. Per i puristi, l’ex numero 8 del Liverpool era già un ex giocatore non appena decise di salutare Anfield Road per andare a giocare nei Los Angeles Galaxy lo scorso anno, lasciando i Reds dopo diciassette stagioni.

Steven Gerrard è stato il Liverpool e il Liverpool è stato Steven Gerrard, un amore nato sin dalla culla che è sfociato in 710 presenze, 186 reti e capitano per dodici stagioni.

Gerrard è stato il protagonista del mitico treble del 2001 (Coppa Uefa, Supercoppa d’Inghilterra, FA Cup, con l’aggiunta sempre in quell’anno solare della Supercoppa europea e del Charity Shield) ma soprattutto colui che ha alzato al cielo la prima Champions League del Liverpool dal 1984: 25 maggio 2005, stadio Atatürk, la celeberrima remuntada contro il Milan da 3 a 0 nel primo tempo a 3 a 3 nella ripresa, con il numero 8 che ha dato il via alla rimonta con il gol del 3 a 1. Steven Gerrard come Graeme Souness, l’ultimo capitano dei Reds ad alzare la coppa più importante. Ironia della sorte, anche quella vittoria arrivò ai rigori contro una squadra italiana, la Roma.

Nonostante una carriera vissuta in prima linea (in mezzo al campo), con un successo personale planetario che lo ha reso uno dei calciatori inglesi più conosciuti ed amati nel Mondo, a Gerrard mancherà sempre nella propria bacheca quella Premier League che il club del Merseyside non vince addirittura dal 1990.

Ma se Steven Gerrard è stato un grande con i Reds, altrettanto importante è stata la sua presenza con la Nazionale inglese, con la quale a oggi è il quarto giocatore con più caps. Ha fatto parte di una generazione d’oro di giocatori inglesi con spiccate doti “centrocampistiche” (Beckham, Lampard, Scholes, McManaman e Cole solo per fare qualche nome), eppure con la Nazionale dei Tre leoni non sono arrivati titoli. Rimane comunque nell’immaginario collettivo il ricordo di un grande uomo e di un grande calciatore amato anche dalle tifoserie avversarie, non solo inglesi.

Un ragazzo mai sopra le righe che ha dato anima corpo e cuore al football e per il suo Liverpool. E chi di noi non si è dimenticato della prova monstre che Gerrard ha fatto contro il Milan a Instanbul? Centrocampista, difensore aggiunto, scontri vinti contro tutti i calciatori milanisti, molti tiri in porta ed il gol del 3 a 1 che ha dato il via alla rimonta Reds. Ma siamo sicuri che Steven Gerrard baratterebbe tutto ciò che ha vinto nei suoi anni di Liverpool con la vittoria almeno di una Premier League. E proprio su di lui pesa il fatto che da un suo errore a centrocampo sia iniziata l’azione che ha portato al gol il Chelsea il 26 aprile 2014 nello scontro diretto contro i Blues che vinsero il titolo a scapito proprio dei Reds. Un colpo tremendo visto che la squadra allenata allora da Brendan Rodgers era arrivata ad un soffio dal suo diciannovesimo titolo nazionale.

Il calcio si sa da grandi soddisfazioni e da tante delusioni e Gerrard negli anni ha dovuto sudare per arrivare a diventare ciò che è stato: un grande del calcio inglese, riuscendoci a pieno titolo.

Non si sa cosa farà ora. Molti lo vorrebbero categoricamente su una panchina, ma lui per ora glissa. Lasciamogli godere questi momenti di “pensionamento” dopo anni vissuti a mille all’ora in mezzo ai campi di tantissimi stadi del Mondo.

Tanto lo sappiamo già come andrà a finire: non camminerai mai da solo, Steven Gerrard.

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