Dopo 12 anni un italiano torna a vincere la classica monumentale più lunga del mondo
Alla vigilia della Milano-Sanremo qualcuno lo aveva detto, attenzione a Vincenzo Nibali. Lo squalo dello stretto è stato l’ultimo italiano a finire sul podio e nel 2012 si piazzò al terzo posto; quest’anno invece, il suo obiettivo era diverso, quello di riportare la classica di primavera in Italia. Riccardo Magrini, cronista di Eurosport, già lo aveva detto a quasi 70km dalla fine: ” Vedo bene Vincenzo, sgomita, gli gira bene la gamba, io scommetto su di lui”. E aveva ragione; dopo più di 280 km di gara, di cui i primi 200 sotto la pioggia, dopo più di 7 ore in bici e con varie cadute che hanno segnato il gruppo; Nibali ha deciso di compiere lo scatto decisivo quando mancavano quasi 6 km all’arrivo e con tutti gli uomini migliori, stava affrontando l’ultima salita, quella del Poggio. Lo scatto del capitano della Bahrain Merida, ha lasciato inizialmente spiazzati gli avversari, che solo dopo aver preso una quindicina di secondi di distacco, sono riusciti a riorganizzarsi e provare a recuperare; ma l’abilità di Vincenzo Nibali in discesa, ha contribuito a farlo arrivare al traguardo, con pochi secondi di anticipo da un gruppo di inseguitori indemoniato.
Lo squalo dello stretto, è riuscito a compiere un’impresa memorabile e ancora una volta, si dimostra uno dei più forti atleti della storia del ciclismo. Fa parte infatti, ai 6 atleti che sono stati capaci di vincere tutte e tre le corse a tappe più importanti, più una classica monumento. Nibali con oggi, oltre ai tre grandi giri, è arrivato a quota tre vittorie di classiche monumentali; dopo i due Lombardia, la Milano-Sanremo di oggi.
Bene anche l’altro italiano compagno di squadra di Nibali, Sonny Colbrelli, arrivato nono dopo aver fatto un eccellente lavoro per aiutare il proprio capitano ad arrivare all’arrivo vittorioso.