Callejon eroe di Napoli
La sconfitta di sabato sera nel big match dello “Stadium” ha fatto dire a Maurizio Sarri (forse) una (mezza) verità: il Napoli non sarà l’antiJuve questa stagione. Il ko di Torino è il terzo in campionato per Marek Hamsik e compagni. Un po’ troppe sconfitte (viste le undici partite giocate) per una squadra che non riesce a fare quel salto di qualità necessario per imporsi. E per la sesta volta in sei partite il Napoli è uscito dallo stadio della Continassa con zero punti.
Il Napoli dovrà fare a meno di Arkadiusz Milik fino alla prossima primavera, ha in rosa un Lorenzo Insigne con troppi “mal di pancia” ed un Manolo Gabbiadini che getta alle ortiche quelle poche occasioni che ha a disposizione per dimostrare che non è stato un “pacco” di mercato. E le chiavi dell’attacco in mano a chi sono allora? Se Dries Mertens è il falso nueve della squadra partenopea, l’attaccante di riferimento allora è José María Callejón. Ed il taciturno attaccante di Motril, visto l’infortunio di Milik, è il bomber della squadra con sette reti fino a qui segnate.
Eh si, il decisivo ma poco osannato attaccante spagnolo, alla quarta stagione nel Napoli, è il cannoniere della squadra e l’ultima rete è quella che ha messo in carreggiata sabato i suoi nel tempio juventino, anche se per solo un quarto d’ora.
Callejón è uno che ha un ottimo fiuto del gol e a oggi ha fatto gli stessi gol di un certo Higuain e da quando veste il colori del Napoli, l’attaccante classe 1987 ha segnato già 52 reti, a oggi il dodicesimo miglior marcatore della squadra del “ciuccio”. L’andaluso è consapevole di avere dalla sua la fiducia di tecnico e tifoseria, visto che a oggi è il faro dell’attacco: Callejón ultimo appiglio? Forse si, ma con tanta resa.
Callejón la scorsa stagione ha patito più delle altre stagioni la presenza del “pipita” nel ruolo di punta di riferimento ed in classifica marcatori si era fermato ad appena sette reti in campionato e a cinque reti (in sette partite) in Europa. L’obiettivo è superare la prima stagione napoletana, quando gonfiò le reti avversarie venti volte: di questo passo il record potrebbe essere tranquillamente superato, ma i conti si faranno a maggio.
Nel 4-3-3 di Sarri, lo spagnolo sta sempre a destra, come lo scorso anno e come sempre, eppure quest’anno pare ci sia un José María più conscio della propria abilità nel saltare l’uomo e nel vedere la porta. Insomma, come da equilibri l’attaccante di Motril non lo da nessuno nel Napoli, visto che unisce buona tecnica a tanta corsa. Peccato che il Napoli stia arrancando in questa stagione, almeno in campionato. E guardando la carriera dell’attaccante andaluso si notano due cose bizzarre, strane per uno degli attaccanti più decisivi (ma poco sottovalutati) della nostra Serie A: due sole presenze in Nazionale ed il fatto che in carriera non è mai stato un bomber di razza.
Con la Roja, José María Callejón paga il fatto di aver davanti a sé un certo Diego Costa, un certo Alvaro Morata e i discreti Lucas Vázqueze e Vitolo, oltre ad una pletora di centrocampisti che segnano molto (da Juan Mata a David Silva a Sergio Ramos, che è però un centrale di difesa). Se i primi due sono per Callejon inarrivabili, gli ultimi due punteros non sono così tanto migliori del numero 7 napoletano. Di questo passo, un’altra convocazione con la Nazionale, il Ct Julen Lopetegui potrebbe dargliela. E da quando veste la maglia del Napoli ha avuto un forte incremento nella classifica marcatori, segnando con la frequenza di un gol ogni tre partite. E la scorsa stagione ha fatto molto poco, altrimenti la media sarebbe più bassa.
José María Callejón è un attaccante concreto, poco mediatico ma non è né Higuain, né Milik e né Cavani, ma è uno che segna ed è stato la fortuna prima di Benitez ed ora di Sarri.
I tifosi napoletani sanno che se vorranno continuare a sognare dovranno sperare che il buon José María continui su questa strada e con questa precisione. Solo così potrà diminuire il gap con le altre pretendenti per il secondo posto e andare il più avanti possibile in Champions League.
E pazienza se José María Callejón non è un personaggio da copertina: non conta vendere copie, ma alzare coppe e vincere almeno con un gol in più dell’avversario.