Nel segno della MSN

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Calcio femminile Arabia Saudita

Si chiamano Lionel Messi, Luis Suarez e Neymar da Silva Santos, si scrive MSN, si pronuncia “gol”. Gli attaccanti monstre del Barcellona giocano insieme dalla stagione 2014/2015 e hanno segnato la bellezza di 266 reti, ripartiti equamente fra i 105 di Messi (459 totali in tredici stagioni da quando gioca nel Barcellona, ovvero da sempre), i 90 di Suarez ed i 71 di Neymar (86 totali, essendo arrivato in Spagna l’anno prima dell’uruguaiano). Dei tre, in proporzione, Suarez è quello che ha segnato di più, giocando nel club catalano solo dal novembre 2014, dalla fine della squalifica per il morso a Chiellini in Italia-Uruguay del Mondiale brasiliano.

Nel segno della MSN

Il Barcellona con i suoi tre “tenori” in due stagioni ha vinto due Liga, due Cope del Rey, una Supercoppa di Spagna, una Champions League, una Supercoppa europea e un Mondiale per club. Ed in tutti questi trofei, la MSN ha lasciato il marchio.

La MSN è uno degli attacchi più forti e completi della storia del calcio. Non solo di queste ultime stagioni, ma di sempre. Il motivo è semplice: segnano con una precisione e con una puntualità disarmante, con giocate sensazionali e piedi che fanno quello che vogliono.

E la partita di debutto in Champions League al “Nou Camp” di martedì sera contro il povero Celtic Glasgow (che tornava a giocare nella fase a gironi dopo tre stagioni), ha visto gli scozzesi non solo in balia del gioco del Barcellona, ma disintegrati sotto i colpi dei tre attaccanti blaugrana: 7 a 0, con tripletta della pulga, doppietta del matador uruguaiano ed un gol a testa per Iniesta e Neymar. Per non farsi mancare niente, il numero 11 brasiliano ha servito ben quattro assist vincenti.

Mancano ancora cinque partite prima che si chiuda il girone C, ma i catalani hanno messo una seria ipoteca sulla vittoria del turno. Una bella spada di Damocle per il Manchester City di Pep Guardiola (l’altra squadra del girone che potrebbe impensierire la leadership barcelonista del girone) che ha iniziato bene il girone vincendo in casa contro il Borussia Mönchengladbach, ma dovrà segnare tanti ma tanti gol nelle altre partite.

MSN, CALCIO VELOCE E SPETTACOLO

La MSN piace e non piace: piace a chi adora il calcio veloce e lo spettacolo, non piace agli avversari di turno e a quelli che credono che sia una cosa troppa barocca fare girare in quel modo la palla. Anche se tutti vorrebbero nelle loro squadre anche solo la metà della classe che hanno i tre attaccanti blaugrana.

I tre tenori del Barcellona se sono in serata non ce n’è per nessuno e spiace che il Barcellona sia stato eliminato nella scorsa edizione della Champions addirittura nei quarti, anche se a mandarlo a casa è stato il forte Atletico Madrid di Diego Pablo Simeone, poi finalista perdente al “Meazza” contro il Real Madrid. Il sogno di tutti quanti è vedere un giorno la finale di Champions fra il Barcellona e il Real Madrid: MSN contro CR7, Bale e Benzema. Mica male eh?!

COME LORO NESSUNO MAI

Nessuna squadra europea ha un attacco come quello del Barcellona, un attacco che racchiude intelligenza (Messi), forza (Suarez) e fantasia (Neymar). Perché i top team europei hanno sì degli attacchi forti (da Ronaldo-Bale-Benzema a Lewandowski-Ribery-Müller; da Higuain-Dybala ad Aguero-de Bruyne-Sterling; da Gotze-Aubameyang-Reus a Cavani-di Maria-Lucas a Torres-Griezmann), ma nessuno vale la MSN.

Anche se Luis Enrique è un discepolo del tiki-taqua “guardiolano”, alla fine il gioco del Barcellona si riduce in tre momenti: possesso palla, palla a Iniesta, palla che arriva ad uno dei tre li davanti. E qualcosa succede di sicuro.

L'”uomo della strada” penserà: beh, facile giocare con i soldi che ha il Barça. Ovvio, la risposta è “si”, ma per arrivare a questi livelli bisogna fare una cosa sola che dalle parti del centro sportivo (o meglio, “città sportiva”) “Joan Gamper” è un dogma: programmazione, una parola che tutti cercano di scopiazzare ma che nessuno riesce a mettere in pratica. Oltre ad avere un brandche parla da solo ed un giro di soldi da multinazionale, da quando esiste il Pallone d’Oro Fifa, in sei edizioni, il club catalano ha riportato quattro vittorie (poker Messi), tre secondi posti (uno Iniesta; doppietta Messi) e quattro terzi posti (due Xavi nelle prime due edizioni; una volta Iniesta; una volta Neymar). E pensare che Suarez, nonostante i suoi numeri sotto porta, non è mai salito sul podio fa sorridere. E non a caso si dice che il Barcellona sia la squadra più forte di questi primi sedici anni di XXI secolo. I tre giocatori vorrebbero vincere anche qualcosa a livello di Nazionale anche se, a dire la verità, Neymar ha appena vinto l’oro olimpico con il Brasile. Ma lo stesso Neymar ha visto (dalla panchina) prima il 7 a 1 della Germania e poi 3 a contro i Paesi Bassi agli scorsi Mondiali e nell’ultima Copa America la Seleçao si è fermata ai quarti, mentre sembra che Messi non lascerà la Nazionale argentina.

Tornando al Barcellona, c‘è da dire una cosa però: se l’avvio in Champions è stato scioccante, in Liga i ragazzi di Luis Enrique stanno inseguendo la capolista Real Madrid: Iniesta e compagni hanno raccolto sei punti, frutto di due vittorie contro Betis e Athletic Club e la sconfitta di sabato sera contro il piccolo Alaves che, senza paura, ha sconfitto il Barcellona in casa per 1 a 2, con la MSN riunita solo a partire dal 66’. Va da sé che nella rotonda vittoria contro il Betis (6 a 2) è andato in rete per tre volte Suarez e due volte la “pulce”, mentre Neymar non era in panchina in quanto tornato da poco dalle Olimpiadi, con l’oro del Brasile guidato dalla stella diMogi das Cruzes, ma se ce l’ha fatta l’Alaves, allora ce la possono fare a tutti a battere questo Barcellona che quest’anno ha un unico obiettivo: alzare per la sesta volta la Champions League. E vista la campagna di rafforzamento estiva (da André Gomes a Jasper Cillessen; da Samuel Umtiti a Lucas Digne a Paco Alcácer), unita ad una squadra pazzesca, chiaro è che per uno dei due posti del “Millennium Stadium” si candidano in maniera importante i ragazzi di Luis Enrique.

E con una squadra che gioca a calcio come loro, unito al fatto che quei tre davanti fanno quello che vogliono, i tifosi barcelonistipossono già sognare in grande.