Aritz Aduriz da record
Giovedì sera si è conclusa la quarta giornata della fase a gironi di UEFA Europa League. A oggi, solo quattro delle quarantotto squadre partecipanti si sono già qualificate ai sedicesimi di finale: lo Zenit San Pietroburgo, lo Shakhtar Donetsk, lo Schalke 04 e la “nostra” Fiorentina. La prossima giornata dovrebbe vedere molte altre squadre qualificate, mentre l’ultima partita, come sempre in qualsiasi manifestazione, decreterà chi andrà avanti nella ex Coppa UEFA e chi invece dovrà dire addio all’Europa.
Una delle ventiquattro partite disputate giovedì è entrata nella storia non solo della competizione, ma anche delle coppe europee. Il teatro non è stato uno stadio qualunque, ma il mitico “San Mames” di Bilbao, il tempio dell’Athletic Club (l'”italiano” Atletico di Bilbao).
La squadra basca ha affrontato i belgi del Genk e la partita è stata spumeggiante, visto che si è conclusa sul punteggio di 5 a 3. E con il contemporaneo pareggio all’ultimo minuto del Rapid Vienna contro il Sassuolo, il gruppo F diventa uno dei più incerti, con quattro squadre racchiuse in un punto e tutte con le stesse possibilità di passare il turno o di essere eliminate.
Tornando al match in terra basca, cos’ha avuto di particolare una partita che è terminata già di suo con un roboante 5 a 3? Semplice, tra i ragazzi di Ernesto Valverde c’è stato un solo marcatore: Aritz Aduriz ha segnato tutte e cinque le reti dell’Athletic.
Per la prima volta nella storia della competizione, un giocatore ha realizzato una cinquina nella medesima partita. Quando il trofeo si chiamava Coppa UEFA, il 28 agosto 2003, lo sconosciuto bosniaco Eldar Hadžimehmedović, nel ritorno dell’allora turno preliminare, segnò sei reti contro i faraoensi del NSÍ Runaví quando militava con i norvegesi del Lyn Oslo.
Arduriz ha superato di una rete i precedenti record di Edinson Cavani e Ramamel Falcao: l’uruguaiano segnò quattro reti l’8 novembre 2012 in Napoli-Dnipro, mentre il colombiano lo fece il 28 aprile 2011 nella partita tra l’Atletico Madrid ed il Villarreal.
Come l’attaccante basco, hanno segnato cinque reti in un’unica partita di (allora) Coppa UEFA, tra il 1971 ed il 1984, anche Ludwig Bründl del Eintracht Braunschweig, Petko Petkov del Beroe, Jozef Čapkovič dello Slovan Bratislava, Johannes Löhr del Colonia, Kevin Hector del Derby County e Marco van Basten, quando il “cigno di Utrecht” militava nell’Ajax. Cinque reti anche per Daniel Fonseca e Fabrizio Ravanelli: l’uruguaiano mise a segno la SUA cinquina al “Mestalla” contro il Valencia il 16 settembre 1992, mentre l’attaccante perugino la sua cinquina la realizzo due anni dopo contro i bulgari del CSKA Sofia quando militava nella Juventus.
Ventidue anni dopo “Penna bianca”, ci ha pensato un altro attaccante ad entrare nella storia. Anche se, a dire il vero, delle cinque reti segnate, Aduriz ne ha segnato solo due su azioni mentre le altre tre le ha segnate su calcio di rigore.
Con la prestazione del “San Mames”, l’attaccante classe 1981 è entrato nella storia dell’Athletic Club come il decimo miglior marcatore dei baschi (131 reti contro le 336 di Telmo Zarra), nonché il miglior marcatore europeo con ventuno reti, superando un altro mito come Fernando Llorente.
Il numero 20 di San Sebastián è un cecchino infallibile ma è anche uno degli attaccanti più sottovalutati del panorama europeo. E alla veneranda età di 35 anni è riuscito a tornare in Nazionale a distanza di sei anni dall’altra sua unica convocazione. E il suo ritorno in maglia roja è stato bagnato, lo scorso 24 marzo, con un gol (tanto per cambiare) e fu Gigi Buffon a raccogliere la palla colpita dall’attaccante spagnolo (pardon, basco) in rete.
E gli appassionati di calcio spagnolo si ricorderanno di lui per la fantastica tripletta segnata contro il Barcellona di Messi nella finale di andata di Supercoppa di Spagna di due stagioni fa, con Aduriz
a segno anche al Nou Camp: dopo trentuno anno di attesa, il club basco tornava a vincere un titolo.
Aritz Aduriz è un attaccante molto forte fisicamente, una prima punta classica (e vecchio stile), un cecchino e con un fiuto del gol importante. E l’attaccante basco, arrivato ad un’età dove molti suoi colleghi o fanno altro o girano il mondo in cerca degli ultimi contratti, è ripartito per la terza volta dal suo Bilbao quattro anni fa e oggi è un mito per una regione intera e di una squadra che solo a partire dalla stagione 2010/2011 ha deciso di tesserare anche giocatori che non siano baschi di origine, salvo pochissimi casi precedenti.
I record sono fatti per essere battuti e siamo sicuri che con un Aritz Aduriz in questa condizione, ne vedremo delle belle e chissà se strapperà ancora una convocazione a Lopetegui. A 35 anni, per il bomber di San Sebastián, c’è ancora molto da fare.