Campionato con coda: per la salvezza tra Verona e Spezia ci vuole lo spareggio
Finisce, anzi no, il campionato di serie A emettendo quasi tutti i verdetti attesi. Per l’Europa il lasciapassare riguarda Atalanta e Roma, ammesse all’Europa League, e la Juventus che, salvo nuove penalizzazioni da parte dell’Uefa, si qualifica per la meno nobile delle competizioni continentali, quella Conference League che la Fiorentina dopodomani affrontando il West Ham cercherà di mantenere in Italia. Nulla di fatto invece a livello salvezza perché la Roma, comunque spinta dall’obbiettivo europeo, e soprattutto il Milan, fanno fino in fondo il loro dovere e superando Spezia e Verona le “condannano” a battersi in singolar tenzone, l’11 giugno in sede ancora da definire, per conservare la categoria.
Al Maradona si festeggia lo scudetto del Napoli e l’addio di Quagliarella
A margine della grande festa organizzata per la consegna del trofeo dello scudetto, al Maradona c’è tempo anche per la commozione. Al saluto del tecnico campione d’Italia, Luciano Spalletti, annunciato nei giorni scorsi direttamente dal presidente De Laurentiis che non ha ancora scelto il suo sostituto, si è aggiunto infatti l’addio al calcio di Fabio Quagliarella, che a 40 anni suonati, dopo aver realizzato 235 reti in 723 partite in carriera (delle quali 182 in 556 in serie A), ha deciso di attaccare i classici scarpini al chiodo. Nativo di Castellammare di Stabia e giocatore del Napoli per una sola stagione, l’attaccante della Sampdoria ha salutato tutti i presenti uno ad uno, visibilmente commosso, per poi abbracciare idealmente il “suo” pubblico.
Lascia Ibrahimovic, l’antipatico più amato
Analoga scena a Milano per il saluto di Zlatan Ibrahimovic che appena un anno fa, di questi tempi, festeggiava l’ennesimo scudetto conquistato sul campo anche grazie al suo apporto in termini di giocate all’interno del rettangolo verde e di personalità trasmessa ai compagni di squadra più giovani. I ripetuti infortuni che gli hanno concesso appena 4 presenze stagionali (ed un gol) lo hanno convinto a dire basta, ammainando così una delle ultime bandiere, sia pure multicolore, del calcio internazionale. Alle sue spalle lascia un bottino di 511 reti in 866 partite alle quali vanno aggiunte le 62 marcature realizzate in 122 presenze con la maglia della sua Svezia, oltre ad un numero di trofei conquistati che ha pochi termini di paragone.