Nel buio solo tre luci: Diego Lopez, Bonaventura e De Jong

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Milan

Quattro giornate al termine della stagione. 360 minuti che separano il Milan dalla fine dell’ennesimo campionato fallimentare. L’Europa da conquistare, tanto conclamata in estate, è ormai solo un miraggio lontano per Inzaghi e la sua truppa, che sono attesi dalla sfida interna contro la Roma di Rudi Garcia. Una sfida che riporta alla mente i bei tempi andati, quando le due squadre lottavano per lo scudetto guidati dai vari Kakà, Shevchenko, Totti e Perrotta.

Oggi come oggi, di quel Milan vincente targato Carlo Ancelotti, rimane solo lo stemma. I vari campioni che calpestavano il prato di San Siro, hanno lasciato spazio a gente del calibro di Van Ginkel, Cerci e Honda, buoni giocatori per carità, ma che ai bei tempi passati avrebbero semplicemente fatto da comparsa. Il Milan di Inzaghi è una squadra senza anima e gioco, svuotata e abbandonata all’ennesimo campionato da archiviare con poche luci e tante, forse troppe ombre. Le uniche note liete della travagliata stagione rossonera sono tre (quattro se vogliamo aggiungerci anche il lunatico Jeremy Menez).

La prima e forse più bella realtà è quella di Diego Lopez, portiere strappato gratis dal Real Madrid e diventato simbolo di chi non molla mai nonostante le difficoltà. Le critiche di inizio campionato per qualche errore di troppo (infortunio di Parma) poi il vuoto per una stagione da incorniciare con tanti interventi che lo hanno elevato ad uno dei migliori numeri uno del nostro campionato. La seconda nota positiva del campionato è Giacomo Bonaventura, il mister X dell’ultimo giorno di mercato estivo. Arrivato in punta di piedi dall’Atalanta, e diventato autentico jolly del centrocampo rossonero a suon di gol ed ottime prestazioni. Il calo delle ultime giornate, prevedibile e preventivabile, non cancella quanto di buono fatto dal buon Jack, che sarà uno dei pilastri da cui ripartire prima della stagione 2015/2016. L’ultima menzione va fatta a chi, da diverse stagioni, si sta confermando come uno dei leader della squadra rossonera; Nigel De Jong, il gladiatore olandese che nonostante un contratto in scadenza e un futuro (apparentemente) sempre più lontano da Milano sta sputando sangue e sudore per salvare una stagione da dimenticare. Corsa, gol e tanto sacrificio per il buon Nigel, che vuole onorare l’impegno preso con i rossoneri prima di salutare (forse) i suoi tifosi, che lo hanno eletto a capitano senza fascia di questo Milan disperato.