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NBA: Phoenix, le cause dietro al mancato rinnovo di Ayton

Un caso simile si era verificato solo una volta in 10 anni.

Ayton suns nba

Un caso simile si era verificato solo una volta in 10 anni.

 

Lo sappiamo, lo scorso anno i Phoenix Suns sono stati gli autori di una bellissima cavalcata che li ha portati fino alle NBA Finals, poi perse contro i Milwaukee Bucks per 4-2. Protagonista è stato, oltre ad un ottimo supporting cast, il trio formato da Chris Paul, Devin Booker e Deandre Ayton.

Nello specifico, quest’ultimo medie di 16.8 punti e 11.8 rimbalzi in 36.4 minuti di media, con un magnifico 65.8% dal campo ed un’efficienza da entrambi i lati del campo che, numeri alla mano non si vedeva dai tempi di Shaquille O’Neal.

Pensare che Ayton abbia compiuto tutto questo a soli 23 anni, oltretutto alla sua prima apparizione ai Playoffs, rende il tutto ancora più brillante. La dirigenza dei Phoenix Suns, tuttavia, non la pensa proprio così.

Ayton è stato scelto da Phoenix al Draft 2018 con la prima chiamata assoluta. A suon di buone prestazioni, specialmente nell’ultimo anno, è entrato di diritto nel club dei migliori pivot al mondo. Per questo, aver chiesto il rinnovo del contratto al massimo salariale è sembrato logico a molti. I Suns, poco tempo fa, hanno però prolungato un altro contratto sostanzioso, quello di Chris Paul (l’anno scorso il secondo più pagato della Lega dietro a Steph Curry), e nella giornata di ieri, dopo tante negoziazioni, è arrivata la notizia: ad oggi niente prolungamento per Ayton.

 

Prima scelta che non rinnova? Strano, ma vero

La decisione ha lasciato il pubblico NBA (tra cui il sottoscritto) abbastanza sorpreso per due motivi: l’efficienza di cui si è parlato sopra ed il fatto che solo una volta, negli ultimi 10 anni, una prima scelta assoluta non aveva prolungato il rookie contract prima della sua naturale scadenza (il caso riguarda Anthony Bennett, scelto da Cleveland nel 2013).

Per Ayton, ora, le possibilità di restare a Phoenix verranno discusse nell’estate del 2022, quando il prodotto di Arizona diventerà restricted free agent. Se altre squadre gli offriranno uno stipendio interessante, Phoenix potrà decidere di pareggiare l’offerta (“qualifying offer”, che parte da $16,422,835) e tenersi stretto Ayton, altrimenti egli potrà essere libero di firmare con altre franchigia.

Oltre al danno, poi, la beffa: ieri, infatti, Phoenix ha rinnovato altri due giocatori: Mikal Bridges, altro pezzo importante della scorsa stagione, ha prolungato per 4 anni a $90 milioni. E’ poi toccato al neo arrivato Landry Shamet: 4 anni a $43 milioni per l’ex Clippers e Nets).

Insomma, Phoenix sembra avere le idee chiare sul proprio futuro e sulla gestione Ayton. La prossima estate dovrà essere lui prendere il mano il suo futuro, ma da domani le energie andranno indirizzate su unico obiettivo: quello di ripetersi e, perché no, far meglio dell’ultimo anno.

 

 

 

 

 

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