E’ SFIDA A TRE PER IL SEI NAZIONI DI QUEST’ANNO. CHI LA SPUNTERA’, FRA L’INGHILTERRA CHE METTE IN PALIO IL SUO TITOLO, LA SOSPRENDENTE SCOZIA E LA TENACE IRLANDA?
La terza tornata di gare ha restituito al torneo un’Italia finalmente all’altezza, proprio nella partita sulla carta più proibitiva, contro gli inglesi campioni in carica. Quando Campagnaro ha portato la formazione di O’Shea a due lunghezze dai bianchi, con una meta strepitosa, un pochino ci eravamo illusi. In primis perchè l’Inghilterra di Eddie Jones ha giocato col freno a mano tirato, ma soprattutto perchè gli azzurri hanno praticato un rugby più abrasivo degli inglesi, che magari avrà fatto storcere il naso ai puristi, ma che quantomeno a Twickenham ci ha regalato una partita in bilico fino all’ultimo quarto. Bravo Brad Venter a preparare una gara difensiva quasi perfetta. Quasi, perchè poi il pacchetto di mischia inglese e le seconde linee (Nowell in testa), hanno iniziato ad arare come trattori e per l’Italia il ritorno sulla Terra è stato immediato. Aspetti pure l’ottima Georgia, l’Italia ha dimostrato di essere meritevole di far parte dell’élite del rugby mondiale. Ora, sotto con la Francia, che gioca un rugby stupendo in alcuni momenti, ma che tende a specchiarsi un po’ troppo.
Proprio i “Bleus” cadono per mano di un’Irlanda che riesce a capitalizzare la rabbiosa meta di Murray, che col rientrante Sexton, ha costruito linee di passaggio interessanti, allargando sia il gioco per uno Zebo più convincente rispetto alle prime uscite, sia sfondando una difesa francese che con Picamoles e Leroux ha comunque tenuto testa alla grande, nonostante Stander ed Heaslip non abbiano lesinato la solita grinta. A decidere il match la decisione dell’arbitro al TMO, che ha annullato una meta di Lamerat per un “in avanti” molto difficile da vedere a velocità normale. L’inerzia della gara è cambiata proprio in quel frangente, stoppando la verve dei francesi e rilanciando la squadra di Schmidt. Sexton, al rientro, si produce in un drop in apertura di ripresa che taglia le gambe ai ragazzi di Guy Novès, che perdono costantemente il controllo del match e iniziano a placcare alto. Lopez, con una punizione porta la Francia ad un break di distanza, ma Paddy Jackson (sostituto di Sexton) mette in ghiaccio la gara. Per l’Irlanda una vittoria che suona come candidatura per succedere agli inglesi nell’albo d’oro del torneo. E il 18 Marzo, a Dublino, potrebbe andare in scena il gran finale. Ma….
…ma c’è anche la Scozia, che priva di Laidlaw ma con un Price all’altezza, gioca un partitone a Murrayfield contro un Galles che si era illuso in avvio con la meta di Williams su passaggio dell’ottimo Rhys Webb. Invece la squadra di Cotter, trascinata dalla regia di un Russell che si candida al ruolo di miglior apertura del torneo, rimane in partita. I calci del 10 del Glasgow mantengono la nazionale del cardo a distanza di quattro punti alla fine del primo tempo. La giocata che sposta il bilancino del match avviene al terzo minuto della ripresa, grazie ad una dummy run di Jones che apre una voragine, il resto lo fanno Russell e Hogg che guadagnano metri alla mano, Visser allarga per Seymour e Murrayfield diventa un inferno. Il punteggio poi assume proporzioni più nette quando Visser segna la seconda meta, dopo una fase della partita dove si è corso poco e lottato parecchio. La Scozia con questa vittoria balza al quinto posto nel ranking mondiale, e il prossimo turno a Londra si gioca “Calcutta Cup” e “Triple Crown”. Dovesse centrare il doppio colpo, squillino le cornamuse.