Nazionale, Conte: “Addio sereno. Chelsea? Non solo…”

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ConteNella conferenza stampa di Antonio Conte si parla più dell’addio comunicato poche ore fa piuttosto che della preparazione ad Euro 2016. Il commissario tecnico della Nazionale Italiana ha fatto chiarezza sulla propria decisione, questo quanto raccolto da TuttoMercatoWeb.

Sulla decisione dell’addio dopo l’Europeo: “Mi era stato chiesta correttezza e di far chiarezza prima degli Europei – spiega Conte – ho ponderato bene la mia decisione, ero sicuro al 100% e l’ho comunicato al Presidente Tavecchio, che mi ha scelto e che mi ha voluto qui. L’ho comunicato in maniera molto serena”.

Sulla possibilità di allenare in Inghilterra: “In questo momento io sono il ct dell’Italia, per me questa è un’esperienza fantastica, mi rimarrà sempre per il resto della vita, che mi aiutato a crescere e mi ha insegnato a lavorare e intrattenere rapporti in poco tempo con i calciatori. Non è un addio al calcio italiano”.

Ancora sulla decisione di lasciare la panchina azzurra: “La cosa che mi è dispiaciuta è vedere che qualsiasi cosa è stata fatta per o contro Antonio Conte, e non per o contro la Nazionale. La Nazionale è di tutti, non è una cosa soggettiva. ma capisco che a volte ci sia più appeal nel parlare di un singolo”.

Sul suo stato d’animo: “Ho tanta voglia di lavorare – continua Conte – mi eccita il fatto di avere questo appuntamento importantissimo a giugno. Sono carico e pronto a lavorare, ribadisco che sono esperienza che possono capitare una sola volta nella vita. Sento sicuramente grande responsabilità ed è inevitabile. Penso di aver costruito un gruppo di lavoro importante, sulla carta ci sono altre Nazionali che possono essere più forti ma sappiamo che possiamo colmare il gap”.

Sui prossimi mesi e l’esposizione mediatica: “Fa parte del gioco – afferma Conte – se non avessi parlato mi avrebbero accusato di mancanza di correttezza. La mancanza di trasparenza è all’ordine del giorno, quindi chi muove delle critiche può essere rimasto spiazzato dalla mia decisione di parlare adesso. Credo che la correttezza e la trasparenza paghino sempre”.

Sull’eredità tecnica che lascia: “Oggi come oggi abbiamo lavorato molto sulla maglia azzurra, sulla necessità di tornare alla voglia di vestire questa gloriosa maglia, ottenendo anche ottimi risultati. Nel bene o nel male oggi si viene con grande voglia in nazionale, abbiamo ritrovato dei valori importanti. Ci sono un gruppo di giocatori che sta crescendo, che può fare bene. Bisognerà proseguire nel lavoro, il settore giovanile in questi anni ha fatto progressi importanti, anche contro Nazionali che quasi sempre ci hanno battuto nettamente. Il lavoro è sotto gli occhi di tutti, ma adesso pensiamo al presente”.

Sulla parola Chelsea: “Sinceramente dopo la qualificazione agli Europei a ottobre, sarà stata la gioia e un po’ il tutto, ero pieno di soddisfazione nel vedere un gruppo che era riuscito a tagliare il traguardo. Lì ho valutato la possibilità di restare, ma sono passati altri 4 mesi ed è stata dura. Sono stato in difficoltà, bisogna capire dove si è felici e so che farei molta fatica a stare in garage. Il Chelsea? Non è assolutamente un tabù, ma potrei parlare anche di altre squadre italiane. Queste scelte non vengono mai prese con superficialità. Vediamo il futuro cosa mi riserverà, in Italia o all’estero”.

Se ha già preso una decisione sul futuro: “L’unica decisione che ho preso è che non sarò il ct. la mia volontà è quella di tornare in un club”.

Sulla partita con la Spagna: “Un impegno probante, ho voluto queste due amichevoli contro Spagna e Germania perché mi interessa capire contro squadre di questo livello come siamo messi. Speravo di poter avere tutti gli effettivi a disposizione perché è un test molto significativo. La Spagna ha grande qualità, viene da vittorie su vittorie. ha fallito il Mondiale ma il movimento è in continua evoluzione, e lo abbiamo visto anche quest’anno in Europa”.

Sulla Nazionale inglese: “Anche la Nazionale inglese sia una selezione molto forte, basta vedere anche le qualificazioni dove ha vinto sempre. Il calcio inglese è molto ambito, dai calciatori e dagli allenatori. E’ un campionato molto interessante sotto molti punti di vista, come quello spagnolo. Per adesso ho sempre allenato in Italia ma non ho mai nascosta la mia voglia di confrontarmi con altri paesi. Prima o poi sicuramente accadrà”.

Su Pirlo: “Non mi sono sentito per telefono perché ho un rapporto e una stima talmente alta che non c’è bisogno di stare al telefono. In questo doppio match sto facendo delle valutazioni, che volevo fare in precedenza. A due mesi dall’Europeo mi ritrovo ad “ascoltare” il campionato e capire le caratteristiche di alcuni giocatori, cerco giocatori eclettici che possano fare più ruoli. Queste partite e questi allenamenti mi serviranno a capire se alcuni elementi come Thiago Motta, ad esempio, possono entrare in questo gruppo. Ripeto, devo capire chi può ricoprire più ruoli e adattarsi alle emergenze”.

Sulla forza del Belgio: “Sono sorpreso che sia primo nel ranking FIFA, cos’ come sono sorpreso di vedere altre squadre come la Germania o l’Argentina. Il Belgio ha fatto un ottimo lavoro, ha degli effettivi fortissimi, penso a De Bruyne, Benteke, Hazard. Possono fare un Europeo da protagonisti e vincere anche”.

Sulla convocazione di Bernardeschi: “E’ qui perché è una voce che arriva dal campionato, come Jorginho. Non si può perdere tempo. Voglio testarlo e capire se ci può essere utile per il presente, oltre che per il futuro della Nazionale. Sta facendo un ottimo campionato ed qui perché si è saputo sacrificare, oltre alle sie qualità tecnico-tattiche, complimenti a lui. Non è un premio, è qui perché ha meritato”.

Su Ranieri primo in Premier League: “E’ un’immagine positiva il fatto che Claudio stia vincendo la Premier. Anche lui ha “iniziato” con la Nazionale Greca e anche lui se non sbaglio aveva manifestato la voglia di tornare ad allenare tutti i giorni. A livello di trofei ha ricevuto meno di quello che meritava, spero che possa vincere”.