Home Serie A Napoli-Sassuolo, Garcia: “Raspadori è un tuttofare. Potevamo chiudere prima la gara”

Napoli-Sassuolo, Garcia: “Raspadori è un tuttofare. Potevamo chiudere prima la gara”

L'allenatore francese applaude i suoi

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RUDI GARCIA SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Intervenuto ai microfoni di DAZN, Rudi Garcia ha parlato nel pre-gara della vittoria contro il Sassuolo, sfida che ha regalato altri tre punti alla formazione del tecnico francese.

Garcia: “Potevamo chiudere la gara. Juan Jesus è un leader”

Sul segnare di più: “Ha ragione. Il problema non è aver vinto, era l’obbiettivo, non abbiamo preso gol però possiamo fare meglio sul piano offensivo e fare il terzo gol però se non inquadri la porta non fa gol”.

Nathan e Juan Jesus: “Ha bisogno di tempo e deve imparare il nostro calcio, lo vedo meno timido. Juan Jesus ha risposto bene, è un giocatore di qualità ed è un leader di questa squadra e riconosciuto come tale. Tra Juan Jesus e Ostigard ho scelto l’esperienza del primo, ha risposto benissimo nelle prime due partite.

Osimhen ha lasciato battere Raspadori?
“Assolutamente sì, è stato un gran bel gesto”.

Qual è il ruolo di Raspadori? Come sta Kvara?
“Raspadori può giocare nei tre dietro la punta: può fare tutto in avanti. E sono sicuro che segnerà e farà tanti assist. Va sfruttato, sono contento di lui perché lavora tanto anche per la squadra. Kvara ha avuto una preparazione molto spezzettata, saltando 12 giorni di allenamento. Su cinque settimane ne ha fatte due di lavoro, era meglio per lui entrare in corsa quando erano stanchi gli avversari”.

Raspadori e Kvarastkhelia avranno più libertà?
“Raspadori non può rimanere sulla fascia, deve entrare verso il centro ed entrare in area accanto a Osimhen. Anche Kvara deve dare incertezza al suo terzino, deve chiamare la palla nello spazio, venire tra le linee: così diventa più imprevedibile tatticamente”.

Lo scudetto sulla maglia può essere una pressione?
“Ai calciatori ho detto: un giorno che sarete stanchi, abbassate la testa e guardate il tricolore. È una spinta, un onore: vogliamo difenderlo al meglio, come fatto nelle prime due giornate”.

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